Una direttiva europea imporrà nuovi orari e turni di lavoro per l'AslCn1 e se la nuova organizzazione non sarà facile da impostare, c'è anche il timore che, se non saranno fatte nuove assunzioni, si potrebbe arrivare ad una maggior razionalizzazione dei servizi.
Entra in vigore il 25 novembre, una direttiva comunitaria datata 2003 che prevede un orario lavorativo che non può superare le 48 ore settimanali, compresi gli straordinari. Inoltre tra un turno e l'altro di lavoro devono passare 11 ore di riposo. Per cercare di impostare una nuova organizzazione di turni e riposi, il Servizio personale dell'AslCn1, ha inviato a tutti i responsabili delle strutture, una lettera per spiegare cosa accadrà nei prossimi mesi e per chiedere la collaborazione di tutti, al fine di applicare in maniera consona la nuova norma. Anche se la direttiva comunitaria risale a dodici anni fa, fino ad ora si era derogato all'applicazione per alcune categorie - tra le quali quelle dei dirigenti medici e dei veterinari - poi, dopo anche una serie di pronunce giurisprudenziali, una legge del 2014 ha imposto di renderla effettiva a tutti gli effetti. Vi sono tuttavia ancora alcuni dubbi interpretativi che devono essere chiariti e ai quali si cercherà una risposta anche attraverso la collaborazione dell'Ispettorato del lavoro. Bisogna anche sottolineare che questa situazione un po' nebulosa si riscontra a tutti i livelli e in tutte le Asl italiane. Anche per questo è ipotizzabile che eventuali deroghe potrebbero arrivare con un decreto e comunque potranno essere previste nei prossimi contratti collettivi, che però, non arriveranno prima di un anno. E intanto come si procede?
"Ora si dà applicazione alla norma - spiegano dalla direzione dell'AslCn1 - invitando i responsabili dei Servizi al rispetto del suo contenuto". Il tutto, come dicono anche dalla dirigenza, in attesa di eventuali deroghe. "Comunque - proseguono dall'Asl - solo dopo almeno qualche settimane di applicazione del nuovo regime di turno e riposo, si può fare un ragionamento sui risultati. Per ora - sottolineano - non occorrono allarmismi". Con una lettera, la direzione dell'Asl cuneese ha segnalato a Direttori/Responsabili - ossia primari e caposala ndr - delle diverse Strutture, l’importante modifica normativa che incide sull’orario di lavoro. "Ciò significa che – si legge nella lettera - a decorrere dal 25 novembre anche ai dirigenti medici, veterinari e sanitari si applicherà, come già stabilito per il restante personale".
Quindi: il limite sulla durata massima settimanale dell’orario di lavoro e l’obbligo di prevedere un riposo biologico di 11 ore consecutive ogni 24 ore. Nel caso in cui la norma non venga rispettata, si può incorrere in sanzioni. Se un medico riposa più di prima - come evidentemente è giusto che sia, vista la legge - e' indubbio che se non si vuole lasciare scoperti dei turni e garantire lo stesso lavoro nelle stesse strutture di adesso, qualcosa bisogna fare. Logica vorrebbe che se si vuole mantenere la qualità e la quantità del servizio offerto occorre assumere personale - medici e infermieri - almeno per ripristinare il turnover fisiologico, che già in questi ultimi anni è stato rimpiazzato solo in parte, a causa di leggi finanziarie e piano di rientro.