Per celebrare la ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne instituita dall’ONU nel 1999 il Soroptimist club di Cuneo ha organizzato giovedì 24 novembre 2016 al ristorante San Michele in Cuneo una conviviale dal tema: "Stop alla violenza! Tuteliamo la dignità femminile” con relatrice la dottoressa Maura Anfossi, Psicologo clinico psicoterapeuta è nota agli addetti ai lavori per la sua attività di consulenza presso Enti Pubblici ed Associazioni di Volontariato.
Docente e formatrice in ambito sanitario ed infantile, è nota anche ad un vasto pubblico in quanto scrittrice ed autrice di una intensa produzione saggistica. La dottoressa Anfossi ha spiegato che spesso l’uomo violento è un congiunto e questo è ancora più devastante per la donna.
La vittima ha investito nella relazione sentimentale moltissimo a livello emotivo, idealizzando il compagno violento e quindi tende a resistere ed a sopportare, specialmente se è sola e se non ha buoni rapporti con i propri genitori. Spesso quando riesce a ribellarsi ed a denunciare lo fa per amore dei figli più che per salvare se stessa, ma basta un cenno di pentimento da parte dell’uomo per tornare insieme a lui, sperando ciecamente in un suo irrealistico cambiamento. L’OMS ha dichiarato che il 35% delle donne ha subito almeno un episodio di maltrattamento nella propria vita.
I momenti più critici in una relazione sentimentale sono quando la donna ricomincia a lavorare dopo la maternità e quando tenta di lasciare il convivente. Gli uomini sono abituati a considerare le donne sempre accoglienti e pronte al sacrificio. Ci sono tre tipi di uxoricida: quello che soffre l’angoscia dell’abbandono, quello impulsivo con dipendenza da alcool o droga e quello antisociale che è incapace di empatia.
Questi uomini violenti sono psicologicamente fragili, tendono a giustificarsi e non si rendono conto delle conseguenze delle proprie azioni. Non solo la donna che subisce violenze ma anche i suoi figli e persino i suoi nipoti hanno cicatrici emotive profonde, sono più vulnerabili allo stress.
La figlia di un etilista tende in modo inconscio a sposare un etilista perché siamo attratti da ciò che conosciamo fin dall’infanzia. Le donne devono dunque valorizzare la propria dignità e le proprie passioni (come la musica o la pittura) che le aiutano a capire che valgono come persone.
Il nostro Club ha aderito all'invito della Presidente Europea Elisabetta De Franciscic per un "mondo in arancione". Dal 25 novembre al 10 dicembre il Segretario Generale delle Nazioni Unite infatti invita a colorare il mondo di arancione, colore scelto come simbolo per un avvenire migliore, senza violenza.












