Dalla Liguria alla scuola di Montaldo: il viaggio di un olivo "Cuvato"

Bilancio positivo per la scuola di Montaldo,a parte i numeri che interessano sì per la sopravvivenza (13 stabili da tre anni poi passati a 14 nel corso dell’anno e 16 saranno a settembre ) quello che più conta sono le attività oltre a quelle curricolari legate al territorio,un valore aggiunto alla sua esistenza.

E’ ripartito a primavera l’ ”Orto in condotta”in collaborazione con Slow Food,con erbe aromatiche, insalata, fragole, pomodori, piselli, zucche,sempre sotto l’occhio vigile di cantonieri e nonni ortolani. Resiste il frutteto in cui i filari di uva Accardin la fanno da padroni insieme ai vari tipi di meli.strenui difensori della biodiversità. Si è chiuso il ciclo del castagneto, dopo l’esplorazione nel bosco, la raccolta, la visita al magazzino che le fa essiccare, la preparazione per il nuovo ciclo, e si riprenderà in autunno.

Ma c’è un nuovo arrivo dalla Liguria, un olivo dono della famiglia Cuvato: una nuova sfida, perché a Montaldo “cresce tutto” con un clima eccezionale, grazie ad un’esposizione favorevole.

Nella zona infatti non è l’unico, nello stesso versante della scuola nella vigna di Calupo se ne ammira uno e un altro in un orto-giardino di Roamarenca, protetto dalla Storia, senza dimenticare che la chiesa parrocchiale si chiamava “del monte Oliveto”. Non stupirebbe infatti, la sua presenza, nella fascia climatica della vite che un tempo copriva tutti i versanti di Montaldo, e con quella “Via delle vigne”che degrada verso Torre.

Il castagno, la vite, i meli, i peschi, l’olivo una ricchezza immensa che la Scuola Primaria e il Comune, la Commissone Cultura con l’aiuto dei montaldesi e i genitori dei bambini portano avanti con convinzione, perché , prendendo a prestito una frase di Jefferson, terzo Presidente degli Stati Uniti d’America, oltre che scienziato e architetto: ”Il più grande servizio che una persona può rendere al suo Paese, è aggiungere una pianta utile alla sua cultura”.