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Attualità | 18 gennaio 2018, 10:31

Pasto della mensa non finito? Centinaia di bambini se lo porteranno a casa nella Slow Bag

Un’idea della condotta Slow Food di Fossano per i bambini delle scuole primarie del territorio

Pasto della mensa non finito? Centinaia di bambini se lo porteranno a casa nella Slow Bag

“Lo spreco alimentare ci costa ogni anno 1 punto di PIL. 15,5 milardi di Euro che ogni anno vengono letteralmente buttati via. 1 miliardo è lo spreco in agricoltura, 1 altro miliardo nell’industria della trasformazione, 1,5 miliardi nella distribuzione. La parte restante è lo spreco del consumatore finale”: sono questi i dati offerti dal sindaco di Fossano Davide Sordella per illustrare il valore della nuova iniziativa della condotta Slow Food locale, realizzata con il sostegno del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano.

Ai bambini delle scuole primarie fossanesi che consumano i loro pasti in mensa sarà dato un contenitore di piccole dimensione realizzato in un materiale biodegradabile e compostabile, adatto al contatto con gli alimenti, congelabile e utilizzabile a microonde. Attraverso l’attività del personale docente e degli assistenti mensa, avviata con una formazione dedicata al contrasto dello spreco alimentare sempre in sinergia con Slow Food e Comune di Fossano, i bambini potranno trasformarsi in veicoli educativi di buone pratiche. Una pagnotta spezzata e non interamente consumata, un frutto avanzato a pranzo possono essere rimessi in tavola a cena limitando così lo spreco, ma soprattutto insegnando ai ragazzi a trasformarsi in adulti responsabili.

Anche la grafica è bellissima – ha commentato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano Gianfranco Mondino -. Con questa scatolina non si ha l’impressione di portarsi a casa un avanzo, ma un dono. Sia in questo caso, che per gli orti scolastici, il contributo della Fondazione è assolutamente convinto”.

L’idea è nata quasi per caso – ha spiegato Marco Barberis, grafico pubblicitario e socio della condotta slow food di Fossano -. Beppe Calvo stava pensando a una soluzione per invogliare i bambini a portare a casa il cibo avanzato. Io e Anna, la ragazza che lavora con me, ci siamo entusiasmati e abbiamo iniziato a studiare una soluzione che fosse al contempo pratica, ecologica e accattivante”

Oggi è anche l’occasione per rinnovare l’accordo annuale per gli orti scolastici insieme a Cervere e Genola. Rinnoviamo queste partnership ogni anno e questo non è scontato – ha detto l’assessore alla Scuola Simonetta Bogliotti -. Ogni anno le scuole si confermano e se ne aggiungono altre, come il Dompè che partirà proprio quest’anno”.

Un percorso educativo quello degli orti scolastici che è nato da un’idea di Slow Food nazionale, ma che, grazie a una forte sinergia tra amministrazioni, condotta locale e sponsor dell’iniziativa, ha nel fossanese uno dei suoi presidi più ampi a livello nazionale. “Sono 34 le scuole coinvolte in un’area che ormai va da Vottignasco a Piozzo e sono quasi 400 i bambini coinvolti” ha illustrato il presidente della condotta fossanese Beppe Calvo.

“Mai come in questi anni c’è abbondanza di cibo, ma altrettanta mancanza di consapevolezza. Lo strumento degli orti in condotta, come l’accordo che abbiamo con Asprocarne, permettono ai ragazzi di seguire tutta la filiera del prodotto dall’orto o dalla stalla fino alla fiera dove i ragazzi portano i loro porri” ha detto il vicesindaco di Cervere Davide Rinero.

Sono ormai anni che portiamo avanti questo percorso, ma non è solo il sostegno economico o il permettere le uscite didattiche sul territorio. È molto importante come si sviluppa questo progetto in base al tessuto della propria città. I bambini di Genola si recano al forno comunale a cuocere le loro quaqquare e durante la festa patronale pranzano mangiando i prodotti del loro orto” - ha raccontato il sindaco di Genola Stefano Biondi.

Firmata la convenzione annuale per gli orti scolastici e lanciata la Slow Bag, ora inizia la fase della sensibilizzazione. “Bisogna valutare come instaurare un patto chiaro con le famiglie. I bambini porteranno a casa degli alimenti che non dovranno finire solo in una pattumiera diversa, ma dovranno essere messi in tavola e consumati. Sono fiduciosa perché in questi anni abbiamo fatto diverse iniziative dedicate allo spreco alimentare e abbiamo sempre riscontrato una partecipazione entusiastica da parte delle insegnanti e del personale della mensa” - ha concluso la consigliera comunale Marisa Isoardi.

Agata Pagani

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