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Attualità | 30 novembre 2018, 11:47

Polemiche sulla De.Co. ai cuneesi al Rhum: tiro alla fune tra comune e Arione

I titolari della pasticceria di Cuneo rivendicano il brevetto: "Depositato dal '23 e riconosciuto come nostro"; Luca Serale: "Non si sdogana l'uso del marchio, la De.Co. ha valore promozionale"

La pasticceria Arione - foto generica

La pasticceria Arione - foto generica

"Non siamo contrari alla De.Co. in generale ma per i cuneesi al Rhum non può essere riconosciuta alle altre pasticcerie: il nostro disciplinare di produzione, quello vero e originale, lo seguiamo soltanto noi. Solo i nostri sono i veri cuneesi al Rhum, gli altri usino nomi diversi".

Si potrebbe definire un "gioco di nomi" il tiro alla fune che si è imposto nel corso degli ultimi giorni tra il comune di Cuneo e la famiglia Arione - proprietaria della storica e celeberrima pasticceria del capoluogo - in merito alla futura assegnazione del marchio De.Co. a diverse pasticcerie della città per la produzione dei cuneesi al Rhum.

Un riconoscimento che ha indispettito Vanna Arione, titolare assieme alle figlie dell'omonima pasticceria: il nome "cuneesi al Rhum" è registrato sin dal 1923 come "brevetto per marchio d'impresa". Inevitabile quindi che la famiglia abbia maturato l'intenzione di muoversi per vie legali.

"Il cuneese al Rhum è stato brevettato, non si può fare di tutta l'erba un fascio come invece potrebbe essere facile farlo con altri tipi di prodotti - specifica Arione - , abbiamo anche una dichiarazione ufficiale di Confcommercio Roma che attribuisce la proprietà del marchio unicamente a noi e avremmo apprezzato che l'amministrazione si fosse bene informata prima di procedere con i lavori".

A tentare di risolvere la questione ci ha pensato Luca Serale, assessore interessato dalle attività legate alla De.Co.. "Mi stupisce che a distanza di un anno dall'approvazione della delibera per l'assegnazione della denominazione rispuntino fuori questi problemi, quando sul sito del comune è possibile trovare tutti gli atti ufficiali relativi alla questione".

"Ci si accusa di voler sdoganare l'utilizzo di un marchio giustamente difeso dai suoi stessi brevettatori - ha continuato Serale - . Non è così, non è questo il senso della denominazione De.Co., che ha puro scopo turistico e promozionale rispetto a quei prodotti che sono eccellenza del territorio cuneese; il suo utilizzo, poi, viene regolamentato e approfondito caso per caso. E' giusto che Arione difenda i suoi cuneesi al Rhum richiedendo che le altre pasticcerie utilizzino nomi diversi ma è già così che funzionano le cose".

simone giraudi

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