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Attualità | 21 gennaio 2020, 17:15

Aperte meno di 100 giorni all'anno perché chiude la provinciale: "Così le Terme Reali di Valdieri non possono crescere"

Interrogazione del consigliere regionale ed ex presidente dell'ATL del Cuneese Paolo Bongioanni. L'assessore Gabusi: "La Provincia di Cuneo non può agire diversamente, ma entro marzo potrà indicarci 5 interventi prioritari. Tra questi potrebbe rientrare la SP 239"

Lo sgombero della provinciale verso Le Terme di Valdieri, foto della Provincia, 2018

Lo sgombero della provinciale verso Le Terme di Valdieri, foto della Provincia, 2018

Le Terme Reali di Valdieri, in Valle Gesso, possono stare aperte meno di 100 giorni l'anno. Anche se punterebbero - se la strada lo permettesse - a restare aperte tra i 9 e i 10 mesi, con prospettive di crescita economica e occupazionale importatanti.

Ma questo non è possibile fino a quando non si risolverà la questione, appunto, della strada che porta allo stabilimento termale più alto d'Europa.

La provinciale 239 di Cuneo: tronco Sant’Anna di Valdieri (dalla località Tetti Gaina a Terme di Valdieri), chiude infatti verso novembre per riaprire, in base alla neve, ad aprile o a volte anche a maggio. Il pericolo principale - reale - è costituito da valanghe e slavine. 

Servirebbe un intervento che si aggira sui 10milioni di euro. Ma la Provincia non può decisamente permetterselo.

La questione è stata sollevata oggi in consiglio regionale da Paolo Bongioanni, appartenente al Gruppo dei Fratelli d’Italia ed ex direttore dell'ATL del Cuneese

Scrive Bongioanni: "Il gestore ha un programma di lavoro che nei prossimi anni porterebbe, pur con un’apertura stagionale (da marzo-ottobre), all’impiego di una settantina di addetti, mentre al momento gli occupati sono una trentina con solo 100 giorni di apertura all’anno. Al momento non vi sono certezze sull’accessibilità alle Terme e perdurando tale incertezza e senza garanzie sulla realizzazione di paravalanghe e l’apertura della Str. P.le 239, il gestore dovrà rivedere i suoi piani di investimento riducendo drasticamente i programmi di sviluppo, a discapito dell’occupazione e dell’offerta turistica del territorio. 

L’occupazione arriverebbe intorno alle 80 unità per un periodo di circa 10 mesi, con un 20% di occupati a tempo indeterminato. L’accessibilità e la funzionalità delle Terme di Valdieri consente una importante crescita dell’indotto in tutta la Valle Gesso compresi l’abitato di Borgo San Dalmazzo e del Capoluogo Cuneo".

La risposta è stata immediata da parte della Regione: "Sono ormai decine di anni nel periodo invernale la Provincia di Cuneo emette l’ordinanza di chiusura della strada, determinata da un pericolo di valanghe. L’intervento ipotizzato di paravalanghe viene computato in oltre 10 milioni di euro. È pienamente comprensibile l’esigenza di un’azienda importante come le Terme di Valdieri, ma è anche serio ammettere che le risorse non ci consentono di intervenire ovunque e con la medesima priorità.

L’Assessorato ai Trasporti, nel mese di dicembre, ha inviato una nota ai Presidenti delle Province chiedendo loro di indicare, entro marzo, gli interventi ritenuti prioritari in base a parametri definiti e omogenei per tutti. Gli interventi indicati dalle Province entreranno nella graduatoria del nuovo programma di investimenti regionali.

Sono ammesse 3 opere prioritarie per ogni Provincia con eccezione per la Provincia di Cuneo e per la città metropolitana di Torino che potranno indicarne rispettivamente 5 e 8. Non sappiamo se la SP 239 verrà inserita in questa graduatoria, ma siamo disponibili a fare altri ragionamenti per interventi mitigatori per provare a diminuire il periodo di chiusura.

Riteniamo, infine, che la responsabilità non possa essere addossata unicamente all’ente gestore della strada. È doveroso infatti ricordare che le Province sono state lasciate in seria difficoltà dalle varie riforme e soprattutto dal taglio dei trasferimenti".

 

Barbara Simonelli

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