La domanda espressa dalla consigliera Maria Luisa Martello in consiglio comunale nella serata di ieri (lunedì 20 gennaio), in sostanza, è una sola: il Palazzo degli Uffici Finanziari di Cuneo è stato venduto?
La richiesta di aggiornamenti in merito alla – annosa, si può dirlo senza timore – vicenda riguardante l’immobile di via Bongioanni ha permesso alla consigliera di ricordare come il PUF sia stato, sin dalla sua costruzione, un corpo estraneo non esattamente “ben digerito” dalla popolazione, situazione che lo stato di degrado in cui versa il rivestimento esterno (con eventuale pericolo per pedoni e automobili di passaggio e parcheggiate) non aiuta certo a migliorare.
La risposta del sindaco Federico Borgna non ha lasciato spazio ai dubbi: “Sulla vicenda l’amministrazione non è informata di nulla perché nulla è successo”.
“Il PUF, sin dal 2005, è di proprietà del Fondo Immobili Pubblici (FIP), a sua volta di proprietà della Banca Finnat Euramerica SpA. Ad oggi la proprietà non è mai mutata e questa è informazione di pubblico dominio, verificabile sul sito della società privata controllata dalla banca InvestiRE SGR SpA. In esso il PUF figura tra i cespiti, appunto, di proprietà del fondo insieme ad altri due: la sede della Motorizzazione di Madonna dell’Olmo e un’area di 192 metri quadrati su due piani in via Peveragno”.
“La zona del PUF, dal punto di vista della sicurezza, è ed è sempre stata presidiata dall’amministrazione della Città e questo è indubbio: le ordinanze già firmate in passato sono lì a testimoniarlo. E se necessario se ne faranno delle altre” ha proseguito il sindaco.
“L’immobile ha dimensioni e caratteristiche particolari, che rendono molto rigida la destinazione d’uso che è stabilità nel Piano Regolatore – ha concluso Borgna - . A quanto mi risulta alcune amministrazioni che hanno sede nel PUF hanno il contratto in scadenza nel 2021 e stanno pubblicando gare per trovare la prossima allocazione: è possibile vada a confermarsi nel PUF come che cambi. Nei prossimi anni, quindi, certamente bisognerà effettuare una riflessione in merito al destino del PUF, anche solo perché le condizioni di locazione dell’immobile non hanno pari sul mercato, sono estremamente più alti. Bisognerà interloquire con la proprietà per cercare il più possibile di realizzare il destino che la città immagina per il palazzo”.