Valerio Peritore è un nome che di recente è stato protagonista della cronaca. Una impietosa cronaca ma causata dal coraggio di quest'uomo e dal coraggio del cugino che hanno voluto tenere testa a intimidazioni e minacce. Provocate da una brutta storia di ricatti e tentata concussione. Valerio Peritore non ha voluto cedere, né farsi intimorire di fronte alla richiesta di denaro e a minacce, rese ancora più tangibili e preoccupanti dall'invio di messaggi minatori e cartucce inesplose di fucile. Valerio Peritore è il cugino di Angelo Incorvaia, entrambi titolari di un'azienda che si occupa di bonifiche ambientali. Queste due persone armate solo di grande coraggio e determinazione; visto anche il contesto: i fatti sono avvenuti in Sicilia, hanno permesso che le forze dell'ordine arrivassero ad arrestare dei personaggi che applicavano ricatti e tangenti anche molto salate; la richiesta era di ben 3000€, per sbloccare pagamenti di fatture di lavori che erano stati eseguiti e non ancora pagati alla ditta che era gestita da Peritore e dal cugino.
Una decisa opposizione ai ricatti e alle minacce
I due imprenditori dopo un'iniziale sconcerto e umana preoccupazione hanno reagito nel solo modo che ritenevano giusto; ovvero non si sono lasciati intimorire da nulla e hanno reso noto alle forze dell'ordine il comportamento delle persone che li stavano ricattando. Ai militari dell'arma sono stati recapitati anche i biglietti minacciosi e le cartucce di fucile con una chiara allusione alla persona sia del Peritore che dell'Incorvaia. Questa vicenda ha visto il suo triste inizio qualche anno fa; storia complicata che ha coinvolto varie persone. Ma dalla quale in ogni caso Peritore è uscito scagionato e assolutamente pulito. Egli non aveva nulla a che fare con le manovre truffaldine degli accusati. Valerio Peritore è una persona che ha avuto molte noie provocate dal suo coraggio, ma nonostante tutto non ha mai desistito nel sostenere la sua volontà di opposizione ai ricatti e alle minacce. La vicenda si è svolta in Sicilia, terra non nuova a questi incresciosi episodi di stampo mafioso. I fatti sono questi: all’interno del piazzale dell'impresa Omnia Srl a Licata, l'azienda che si occupa di smaltire i rifiuti della zona di Licata, una mattina sono stati ritrovati un messaggio con minacce di morte e due proiettili inesplosi di un fucile calibro 12.
Peritore e Incorvaia denunciano i ricatti subiti
I due titolari dell'azienda ovviamente erano stati presi in causa direttamente dalle pesanti minacce. Ma senza aspettare nemmeno un giorno Peritore e Incorvaia hanno denunciato il fatto ai Carabinieri del nucleo operativo di Agrigento; di conseguenza hanno anche rivelato di essere stati vittime di ricatti e concussione. Portando così all'arresto di due dipendenti del comune di Campobello di Licata; autori delle minacce e del ricatto ai danni dei due imprenditori. Tutto questo ovviamente non si è risolto nell'immediato e ha avuto strascichi abbastanza pesanti e fastidi sia per Peritore che per Incorvaia. Ma soprattutto per Peritore che ha difeso in prima persona il suo diritto di libero cittadino di non subire ricatti e violenze di nessun genere. Una persona fondamentalmente integerrima che non ha voluto piegare la testa e non ha voluto abbassarsi al naturale timore umano. Chiunque proverebbe angoscia nel sapere con qualcuno minaccia la sua vita e la sua tranquillità. Da tutta questa faccenda senza dubbio Valerio Peritore ne è uscito a testa alta e pulito; ed è la prova vivente che il coraggio esiste ancora.