"La scuola e, nello specifico l'edilizia scolastica, che è competenza della Provincia, è stata il fil rouge che ha accompagnato questi anni di mia presidenza. Abbiamo fatto investimenti importantissimi e avremo delle scuole nuove, una anche a Cuneo, dove questa cosa non accadeva da decenni". A dirlo il presidente della Provincia Federico Borgna, il cui incarico decadrà il giorno dell'elezione del nuovo primo cittadino di Cuneo.
Sulla nuova scuola del capoluogo esprime tutto il suo entusiasmo: "E' una grande opportunità per la città. Un progetto ambizioso che porterà benefici a tutte le scuole di Cuneo".
In merito ai progetti che rientrano nel bando istruzione del PNRR, Futura, la scuola per l'Italia di domani, c'è la spada di Damocle dei tempi da rispettare. Devono essere realizzati entro il 2026 in modo vincolante. "Li rispetteremo, non abbiamo alternative. Dobbiamo portare a termine tutti i progetti", ribadisce Borgna.
Ma sui lavori e quindi sui tempi di realizzazione delle opere, si è abbattuto uno tsunami che complica tutto, sia nel pubblico che nel privato. I materiali non arrivano e i costi sono schizzati alle stelle, con i prezziari che continuano ad aumentare.
Si registrano già dei ritardi. La consegna del progetto definitivo della scuola di Cuneo, che ospiterà il Grandis e sorgerà al posto dell'Ufficio scolastico provinciale, slitterà di un mese circa. Era prevista per la fine di aprile e l'inizio di maggio ma verrà posticipata alla fine di questo mese. Poi, come evidenzia il dirigente del settore Edilizia Scolastica della Provincia Fabrizio Freni, dovrà essere validato. "Purtroppo è stato necessario ripensare i costi, perché ci sono stati importanti aumenti delle materie prime", ha specificato.
Rispetto al progetto presentato in commissione dallo studio Kuadra di Cuneo, ci sono state delle modifiche nella distribuzione degli spazi e in vari altri aspetti. Una volta che il progetto sarà validato, dovrà essere bandita la gara. I lavori dovranno partire entro la primavera del 2023. Ma c'è il grande problema delle gare deserte, come spiega ancora Freni.
"Sulle scuole sono tantissimi i progetti e gli investimenti. Pensiamo solo all'Itis di Cuneo, per il quale sono stati fatti lavori pari a 4milioni di euro. L'efficientamento energetico che ne è derivato ha permesso, a fronte di un raddoppio dei costi, di non vedere un parallelo raddoppio delle bollette. Poi sono tantissimi i lavori finanziati, ma molte gare vanno deserte".
C'è davvero grande fermento nel mondo dell'edilizia scolastica della provincia. A Bra era previsto per la primavera del 2022 l'avvio dei lavori per la nuova sede del Guala, che ospiterà quasi mille studenti e per la quale verranno investiti 9,5 milioni di euro. Un intervento, questo, non compreso nel PNRR e per il quale i tempi non saranno così serrati. Ma, al momento, i lavori non risultano iniziati.
Altri interventi riguardano il liceo classico di Alba, con lavori per circa 400mila euro; è in corso il cantiere a Verzuolo per l'Itis, sono stati fatti interventi importanti al De Amicis di Cuneo e nei licei del capoluogo.
E' di ieri la notizia dei 10milioni di euro per il Baruffi di Mondovì, che verrà rifatto. Ancora qui, nuova scuola per i licei a Mondovì Piazza e, al contempo, nuovi spazi per l'alberghiero, che potrà allargarsi verso le sedi vuote dei licei stessi.
Pioggia di milioni di euro per le scuole, come non si vedeva da decenni in Italia. Conclude Freni: "Abbiamo tanti soldi per scuole nuove e bellissime e per fare tante cose. La paura è quella di non riuscire a spenderli, perché la situazione per il settore edile è davvero complessa, come mai lo era stata prima d'ora".














