Domani venerdì 27 gennaio “Giorno della memoria”, nel 78° anniversario della liberazione del lager di Aushwitz, a Saluzzo si rinnova il tradizionale appuntamento, alle 10,30 nella sinagoga di via Deportati ebrei.
Intervengono il sindaco Mauro Calderoni, il vescovo Cristiano Bodo e un rappresentante della Comunità ebraica.
Segue, alle 11,30, il ritrovo al cimitero ebraico di via Lagnasco per la deposizione della corona d’alloro alla lapide commemorativa dei 29 ebrei deportati da Saluzzo e morti nei campi di concentramento.
Nel pomeriggio del 27 gennaio dalle 14 alle 16, apertura della sinagoga di Saluzzo con possibilità di visita a cura della Comunità ebraica. Per info: cultura@comune.saluzzo.cn.it – 0175211438. ù
Il programma di eventi collaterali al Giorno della Memoria, organizzato e promosso dal Comune di Saluzzo, in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino e e associazioni locali, continua sabato 28 gennaio alle 21 al cinema teatro “Magda Olivero” di via Palazzo di città con il “Il ballo di Irene” (con Alessia Olivetti), spettacolo teatrale che porta sul palcoscenico saluzzese di via Palazzo di città l'incredibile storia di Irène Némirovsky , scrittrice ebrea morta ad Auschwitz nel 1942. Ingresso gratuito, per informazioni www.cinemateatromagdaolivero.it.
Inoltre venerdì 3 febbraio alle 18, ancora all’interno della rassegna “Trame di Quartiere” nella Sala tematica in piazza Montebello 1, è prevista la presentazione del libro “Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine” dell’onorevole Emanuele Fiano. Dialoga con la deputata cuneese Chiara Gribaudo e con l’insegnante Francesca Galliano. Per info e prenotazioni: cultura@comune.saluzzo.cn.it – 348 0707998.
“Con le restrizioni della pandemia che paiono essere finalmente alle nostre spalle – dice il sindaco Mauro Calderoni – la comunità saluzzese torna a ritrovarsi per il Giorno della memoria nei luoghi simbolo del martirio degli ebrei in città. Un’occasione da sempre molto sentita e partecipata di incontro, di confronto, per fare memoria e per compiere ognuno il suo dovere per far si che tragedie come l’Olocausto non possano accadere mai più. Riflessioni che vanno portate avanti in modo convinto anche a quasi 80 anni da quei fatti, visto che da 11 mesi c’è una guerra ai confini dell’Europa ed è necessario che, tutti insieme nella Ue e negli organismi internazionali, si riesca a imboccare un percorso verso la pace”.