A Boves manca poco per la Cena del Ricetto, l'atteso evento di fine agosto, che chiude i festeggiamenti delpatrono della città, San Bartolomeo, al via il 23.
Una cena che si ripete da una trentina d'anni, pensata e voluta dall'allora assessorato all'Agricoltura, con lo scopo di portare a tavola i prodotti più tipici del territorio, grazie al tradizionale minestrone di patate e fagioli, che cuoce ancora oggi 12 ore.
A parlarne la consigliera Irma Goletto, che da gennaio 2022 ha le deleghe alle Attività produttive e alle Politiche agricole, oltre a collaborare con l'assessorato alle Manifestazioni.
E la Cena del Ricetto mette insieme tutto: agricoltura, attività produttive e manifestazioni. Oltre a tantissimi bovesani e non solo. Sono attese, a tavola, circa 500 persone. E sono un centinaio quelle che rendono possibile lo svolgersi dell'evento, mettendosi a disposizione della città.
C'è chi sbuccia le patate, chi cucina, chi allestisce i tavoli, chi si occupa di servire. "La Cena del Ricetto prevede una preparazione lunga, che richiede tanto lavoro. La nostra forza sono i comitati, le Pro loco, i commercianti e numerosi cittadini, che ci aiutano tantissimo", spiega la consigliera. Senza tralasciare di evidenziare come il ricavato sarà in parte devoluto in beneficenza: "Lo doneremo a Don Agostino, per il suo progetto di costruzione di una scuola in Congo".
E poi musica e ballo liscio, nella più autentica tradizione bovesana.
"Protagonisti della cena saranno i nostri due consorzi, quello della Patata della Bisalta e quello del Mercato del fagiolo rosso di Boves, di cui ero presidente fino allo scorso anno. Sono i due ingredienti principali del nostro minestrone. Ci tengo a sottolineare che quello del fagiolo rosso di Boves è un consorzio che raccoglie produttori che arrivano da ogni zona, Roccabruna, Fossano, Centallo, Caraglio... a Boves abbiamo l'ultimo mercato del fagiolo rosso rimasto in provincia. Ne andiamo molto fieri", spiega la Goletto.
Non manca uno sguardo più esteso alla buona ripresa delle Attività produttive dopo il Covid e all'andamento dell'allevamento e soprattutto delle attività agricole, in un territorio che, grazie alla sua conformazione molto varia, dalla pianura alla montagna, vanta una produzione variegata, che va dai piccoli frutti alle castagne.
"Ci tengo ad evidenziare come un grande vantaggio, per le nostre aziende agricole, sia stata la realizzazione dell'invaso di Rivoira, che l'anno scorso, in un periodo di drammatica siccità, ci ha permesso di coltivare i nostri prodotti e di portarli a maturazione. E' prezioso per la nostra agricoltura e una grande ricchezza per Boves".