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Attualità | 26 ottobre 2023, 15:16

Senza variante Demonte muore. Le telecamere di Report di nuovo in valle Stura

Nella giornata di lunedì una troupe della trasmissione è tornata a Demonte per raccontare un paese soffocato dai camion. Il progetto della variante, già finanziato, è bloccato dal Ministero della Cultura, che vuole tutelare i resti del Forte della Consolata, mentre i palazzi storici del paese cadono a pezzi

Senza variante Demonte muore. Le telecamere di Report di nuovo in valle Stura

Trovare una concentrazione di ricchezza artistica, culturale e storica come nel centro storico di Demonte, paese di montagna che conta meno di 2mila persone, è una cosa piuttosto rara in queste zone. A partire dai suoi portici, che ne fanno quasi un unicum.

Eppure quel patrimonio sta morendo. I portici sono puntellati,

le case che affacciano sulla centrale via Martiri e Caduti per la Libertà, che altro non è che la statale 21 del Colle della Maddalena, sono praticamente tutti in vendita. 

Il problema lo abbiamo sollevato spesso: quella strada è attraversata da centinaia e centinaia di mezzi pesanti ogni giorno. Un imbuto di smog e di traffico tale da rendere ormai Demonte invivibile. E lo dicono i numeri: la popolazione continua a calare, le attività a chiudere, il turismo sta scomparendo.

E tutto per quella bretella di due chilometri, la variante di Demonte, attesa da decenni, progettata e riprogettata cinque volte, ora finanziata ma al momento bloccata dai resti del Forte della Consolata, che la Soprintendenza ha sottoposto a vincoli in quanto di interesse culturale dichiarato.

Questo interesse culturale si è tradotto nel blocco dell'opera, per il parere negativo da parte del Ministero della Cultura, che evidentemene ha più peso del nulla osta dei ministeri dell’Ambiente e di quello dei Trasporti e del parere favorevole da parte di U.E., Regione, Provincia, Comune e Unione montana. 

Quei ruderi sulla collina hanno più valore del centro del paese, che ha pure un grande rilievo culturale, delle persone che ci vivono e della loro salute.

Ezio Barp, da sempre attivo nel tenere viva l'attenzione sulla questione della variante, presidente del Comitato Si DaVs, anni fa era riuscito a portare le telecamere di Report in paese. Telecamere che sono tornate nella giornata di lunedì 23 ottobre, pronte a riportare in auge anche a livello nazionale una vicenda che ha dell'incredibile. E che nessuno dei nostri rappresentanti in Parlamento è riuscito a sbloccare. 

Giorgio Bergesio, senatore della Lega, è riuscito a far approvare la nomina di un commissario. "Speriamo che qualcuno venga a verificare com’è la situazione realmente perché il paese sta morendo; è solo un rischio per le conseguenze dell’inquinamento acustico e atmosferico, è un problema di sopravvivenza del paese", sottolinea Silvio Rosso, presidente dell’associazione culturale Amici di Demonte, che elenca i tanti gioielli del centro del paese a rischio, dalla chiesa di San Giovanni Battista (San Giovanni decollato) anche detta della Misericordia al palazzo della Regia Pretura fino alla casa natale della scrittrice e poetessa Lalla Romano. 

E tutto per i resti del Forte della Consolata, che secondo il Ministero della Cultura vanno salvaguardati a dispetto di tutto. “I ruderi della Fortezza sono posizionati 70 metri sopra il tragitto in galleria della variante; immaginare ci siano cunicoli profondi 70 metri nel cuore della montagna è irrazionale, al limite si potrebbero ipotizzare piccoli cunicoli di contramina, ma a livello di sommità dove c’era il forte e che non verrebbero assolutamente toccati” sottolinea Ezio Barp, “ma oltre a questo bisogna considerare che si tratta ormai di veri e propri lacerti, mentre invece quello che c’è di prezioso e da valorizzare dal punto di vista architettonico, storico e culturale dentro il paese sta andando in deperimento, un patrimonio che la Soprintendenza mis-conosce o, inspiegabilmente, non considera affatto”.

Le telecamere di Report sono tornate in valle, a mostrare ciò che già avevano mostrato due anni fa, nell'ottobre del 2021. Da allora nulla è cambiato: la variante è ancora bloccata in una assurda disputa tra ministeri. Mentre Demonte soffoca...

Barbara Simonelli

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