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Attualità | 21 novembre 2023, 12:35

"Ai nostri ebrei dobbiamo il ricordo": Borgo a 80 anni dalla prima deportazione verso i lager nazisti

Il 21 novembre 1943, 331 internati nel campo cittadino vennero fatti salire sui vagoni-merci. Iniziava così la loro deportazione, via Nizza - Drancy (Parigi), verso il campo di sterminio di Auschwitz. Sopravvissero appena in 39

"Ai nostri ebrei dobbiamo il ricordo": Borgo a 80 anni dalla prima deportazione verso i lager nazisti

“Ci sono date che segnano per sempre il destino delle persone che si trovano a vivere un’esperienza da cui non c’è ritorno, ci sono epoche, fatti e vissuti che provocano nelle comunità delle ferite che rimangono nel tempo. Il 21 novembre del 1943 è il giorno nel quale per 331 persone si chiude per sempre la speranza di una vita libera, è il giorno del silenzio di chi vede partire i carri bestiame e neanche riesce ad immaginare fino a dove possa arrivare il male. Noi oggi conosciamo, oggi sappiamo. E non possiamo tacere”. Così la sindaca Roberta Robbione alla commemorazione per gli 80 anni dalla prima deportazione da Borgo San Dalmazzo verso i lager nazisti.

C'era tanta commozione questa mattina, martedì 21 novembre, al Memoriale della Deportazione. Erano presenti gli assessori Michela Galvagno e Armando Boaglio, il consigliere Riccardo Barale, il presidente della Provincia Luca Robaldo e alcuni amministratori della Valle Stura, oltre a Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza. Gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Borgo San Dalmazzo hanno dato voce alle parole della senatrice a vita Liliana Segre attraverso l'ultimo suo intervento in Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza. Poi le musiche degli allievi delle classi terze della scuola secondaria Sebastiano Grandis di Borgo S.Dalmazzo ad indirizzo musicale: “Bella Ciao”, “Give peace a chance”, “Evenu Shalom Alejem” e “La guerra di Piero”.

Un tiepido sole a far da contrasto alla lettura da parte di Elide Giordanengo di alcuni passi di "Oltre il nome" di Adriana Muncinelli.

Il 21 novembre del 1943, a Borgo San Dalmazzo, nevicava già dalle prime luci del giorno. Quel mattino, mentre i borgarini erano in buona parte in chiesa per la Messa o avvolti nel tepore delle loro case, una lunga colonna di ebrei sospinta e controllata da un manipolo di SS tedesche percorreva la strada principale del paese in direzione della stazione ferroviaria. “Una processione che passa quasi inosservata. Era domenica e nevicava. Era forte il senso di isolamento e abbandono”.

Quel giorno 331 internati nel campo cittadino vennero fatti salire sui tristemente noti vagoni-merci: “Alle 13 le porte venenro chiuse da rumori di catene e alle 14 il convoglio lascia la stazione di Borgo”. Iniziava così la loro deportazione, via Nizza - Drancy (Parigi), verso il campo di sterminio di Auschwitz. Sopravvissero appena in 39.

Ancora la prima cittadina Robbione: “La loro storia è la nostra storia, loro sono i nostri ebrei. La paura può bloccare ma il male totale è l'indifferenza. Ai nostri deportati dobbiamo il ricordo perché non sia stato vano il loro non ritorno. Continuiamo sulle tracce dei nostri Giusti”.

 Il presidente della Provincia Luca Robaldo, toccato dal discorso della sindaca, ha voluto ricordare la famiglia Castagnino che salvò dalla deportazione Marco Levi, direttore della Ceramica Besio: “Persone che non avevano nulla e che hanno condiviso il poco che avevano. In loro memoria è stato piantato un melograno a Mondovì. Nel 1943 a Roburent, in un fienile, diedero riparo nascondiglio e viveri a un ebreo, senza sapere di essere eroi. Due bimbe, oggi nonne, lo salvarono mantendendo la promessa di stare zitte per 19 mesi. A Borgo siete un faro, iniziative come queste servono a tenere la luce accesa”.

Commosso anche Carlo Bobbio, sindaco di Sambuco: “Negli anni 43-45 la mia bisnonna Fortunata Lusso salvò un inglese”. 

Il sindaco di Vinadio Giuseppe Cornara ha ricordato che tra i suoi abitanti ci sono due “Giusti fra le Nazioni”: “Mario Giordano e Agnese Laugero, residenti a Podio Sottano. Mettendo a rischio la propria vita, ospitarono nel granaio adiacente alla loro fattoria la famiglia ebraica Griener, salvandoli dai rastrellamenti”.

L'assessora Barbara Brunetto di Valloriate, rivolgendosi ai giovani: “Il dovere della memoria è determinante soprattutto per voi ragazzi”.

A chiudere gli interventi istituzionali l'orazione pubblica di Gigi Garelli: “Di fronte a fatti così gravi è come trovarsi davanti a quella statua che sognò Nabucodonosor. Una statua gigante con i piedi di argilla. Quella statua, quel sistema, possono atterrirci ma ci ricordano che appoggiano su piedi di argilla. E i piedi di argilla siamo noi. Noi che possiamo portare un bicchiere d'acqua e farla cadere”. Ricordando le parole di don Milani: “L'uomo preistorico aveva sua la responsabilità ma nelle guerre moderne la catena delle responsabilità si è spezzata. E ciascuno di noi ha un pezzetto di responsabilità di fronte a cui non può nascondersi. Essere qua vuol dire ricordarlo a se stessi”.

Nel pubblico c'era anche il prof. Francesco Marangio che viveva a Borgo e aveva 5 anni e 4 mesi il 21 novembre di 80 anni fa: “Ero uscito con mia zia per pranzare e abbiamo sentito delle urla disumane e pianti. Siamo andati verso la caserma (oggi sede dell'Asl, ndr). Erano tutti sdraiati per terra con povere cose appresso. Un ricordo che non dimenticherò mai”.

INIZIATIVE COLLATERALI

Nella giornata di oggi, gli spazi di MEMO4345, saranno aperti al pubblico per la proiezione del filmato dedicato alla marcia transfrontaliera "Attraverso la Memoria", giunta nel 2023 alla sua 25a edizione (anteprima sul canale Youtube MEMO4345). Il percorso sarà aperto al pubblico dalle ore 14.30 alle 18.30 per un pomeriggio di fruizione libera e gratuita. Il pubblico potrà visionare 6 video-narrazioni dedicate alle famiglie Dreifuss, Gallant, Judkowski, Schonbrunn, Schustermann, Zylber, deportate il 21 novembre 1943 da Borgo San Dalmazzo.

Domenica 26 novembre, sempre presso gli spazi di MEMO4345, andrà in scena “IO SONO” evento proposto dalla compagnia teatrale Gli Episodi di Boves per la regia di Elide Giordanengo.

Lo spettacolo sarà presentato nell’ex chiesa di Sant’Anna, a MEMO4345, domenica 26 novembre in tre differenti orari: alle ore 15.30 e alle ore 17.30 il pomeriggio e, alla sera, alle ore 20.45. La partecipazione è gratuita: posti limitati, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio Turistico IAT di Borgo San Dalmazzo (Tel. +39 0171 266 080 - dal mercoledì al venerdì, ore 08.30 - 12.30 e 14.30 - 17.30 / sabato e domenica ore 09.30 - 12.30) o via mail scrivendo a iatborgo@visitcuneese.it.

Cristina Mazzariello

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