Scampata chiusura, almeno per il momento, per l'ospedale di Comunità di Demonte, in valle Stura, che diventerà Cavs, ovvero una struttura a continuità assistenziale a valenza sanitaria.
Sul territorio cuneese era stato il primo caso, nel 2002, dove era stata sperimentata una gestione infermieristica integrata con i medici della medicina di gruppo della valle Stura. Una sperimentazione che finisce con la giornata di oggi.
Non era di certo la prima volta che la struttura correva il rischio di essere dismessa, a causa della sua perifericità e per un tasso di occupazione dei posti letto pari al 7,5%. Oggi l'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, insieme al direttore generale dell'Asl Cn1 Giuseppe Guerra, ha incontrato i sindaci della valle Stura garantendo il futuro e la sopravvivenza di questo polo.
In passato si era parlato di una sua riqualificazione con i fondi del Pnrr, poi ridestinati su Cuneo, per cui l'ipotesi era stata abbandonata.
Ora l'idea di trasformarlo in Cavs, sia a decompressione degli ospedali Santa Croce e Carle di Cuneo, sia per il mantenimento a servizio del territorio. Sarà dedicato alla presa in carico di pazienti a bassa intensità sanitaria e con eventuali fragilità sociali, provenienti sia dai domicili che dagli ospedali dimissionari.
Per questo nuovo modello sono disponibili dieci posti letto, ampliabili fino a venti.
L'ospedale è situato all'ultimo piano, il terzo, di una struttura multiservizi dove è presente la Raf disabili, una comunità per anziani autosufficienti e gli ambulatori dei medici di base e pediatri, oltre allo sportello del centro prenotazione dell'Asl, il servizio infermieristico domiciliare e i servizi sociali.
Diventerà, inoltre, un'antenna periferica della Casa di Comunità di Borgo San Dalmazzo nell'ambito di un progetto integrato.
“Le prospettive della programmazione sanitaria è di avere più posti letto – ha spiegato Icardi -, perché in futuro si prevede una progressiva e sempre maggiore diminuzione delle disponibilità. I bisogni sanitari specifici aumentano e occorrono strutture che possano soddisfarli. A tutela della cronicità sul territorio”.
Il direttore generale dell'Asl Cn1, Giuseppe Guerra ha spiegato come si è arrivati alla proposta, approvata dalla Regione, del passaggio a Cavs. "Ci stiamo lavorando da un anno - ha detto - ed abbiamo pensato a un suo potenziamento, trasformandolo in un Cavs”.
Questo comporterà un parziale cambiamento, “da ospedale di Comunità la cui gestione dei pazienti è affidata ai rispettivi medici di base della vallate - ha continuato Guerra -, il Cavs sarà aperto a tutti i pazienti che abbiamo un setting assistenziale superiore ad una Rsa. Saranno previste quattro ore di presenza del medico in sede, con esperti dell'Asl Cn1. Ci sarà un responsabile dei Cavs, che aiuterà i medici nella gestione delle cartelle e dei setting, in un lavoro di rete tra servizi e figure sanitarie”.
Guarda qui le interviste all'assessore Icardi e al direttore generale dell'Asl Cn1 Guerra:
La difficoltà nella reperibilità dei medici che affligge tutti i presidi sanitari piemontesi, non ha risparmiato nemmeno la realtà della Valle Stura. Ed è per questo che “abbiamo raggiunto un accordo con la FIMMG, il sindacato dei medici di Medicina Generale, - ha precisato Guerra - per garantire la presenza fissa di un medico per quattro ore, oltre a sei Oss e sette infermieri, per la copertura del servizio fino a venti posti letto."
"Un modello, quello del Cavs – ha aggiunto Guerra -, che amplia il bacino d'utenza nel rispetto di quella territoriale, mantenendo così la struttura in uso. Aumenta anche il setting assistenziale rispetto a quello attuale".
“La vera soluzione della cronicità è la domiciliarità – gli fa eco l'assessore alla Sanità - , che deve far riferimento a un luogo specifico, soprattutto nelle valli. Questo modello è una tappa intermedia tra l'acuzia dell'ospedale e il rientro a casa non ancora possibile, per un'assistenza più rafforzata rispetto alla precedente”.
Il prossimo passo è la firma della delibera dell'Asl Cn1, per poi ripassare in Regione per l'approvazione all'avvio della nuova attività.
"Ci vorrà un mese dalla firma della delibera dell'Asl Cn1 per l'apertura del Bando, che consentirà di avviare il processo di trasformazione" spiega Guerra. “Il bando sarà aperto a medici di famiglia e medici di guardia medica. Quella del Cavs, però, - conclude Guerra - non deve essere interpretata come ultima spiaggia. Se la struttura deve esistere, deve farlo con delle connotazioni superiori".