“Trovo che la campagna elettorale sia molto sentita in città, anche se c’è un clima a metà fra chi è davvero interessato e chi nemmeno sa che si voterà a breve”. Comincia così la nostra chiacchierata con Massimo Somaglia, candidato a sindaco di Bra con la coalizione del centrodestra. “Siamo consapevoli di dover rincorrere, ma stiamo lavorando bene e sono fiducioso” aggiunge, prima di rispondere a dieci domande sul suo programma.
Lei è riuscito dopo molti anni a raggruppare tutte le forze di centrodestra braidese. Lo considera un risultato nato dalle sue capacità di ascolto e mediazione?
“In effetti il primo risultato è stato quello di aver costruito un gruppo di area, l'unione del centrodestra tra partiti tradizionali e l'area civica di riferimento. Recentemente non si era mai riusciti: le mie caratteristiche personali hanno influito, ma il progetto era maturo. Solo insieme si amministra bene”.
Nel vostro programma al primo punto c’è la sicurezza. Quali sono le iniziative che avete in cantiere a riguardo?
“Si tratta di una problematica sottovalutata dalla precedente Amministrazione e molto sentita dai cittadini. Proporremo da subito la collaborazione attiva e un contatto continuo con tutte le forze dell’ordine, partendo dai Carabinieri e dal Comando Polizia Locale. Avvieremo i contatti per riavere la sede della Polizia Ferroviaria in stazione, presidio utilissimo per l’intera zona. Andrà potenziato il Corpo Polizia Locale, e migliorata la videosorveglianza, non solo in città ma anche esterna e nelle frazioni, una sorveglianza 'partecipata' con i privati. Valuteremo l’introduzione del Vigile di Quartiere e daremo attuazione al Daspo Urbano, due risoluzioni che ben applicate contrasterebbero l’accattonaggio molesto. Promuoveremo incontri di prevenzione con specialisti delle forze dell’ordine per gli anziani e per i giovani. Sul piano più pratico riteniamo necessario potenziare l’illuminazione pubblica”.
La viabilità braidese, un problema. La presenza della stazione è da un lato un bene, dall’altro un ostacolo al sistema viario. Quali soluzioni suggerite per il concentrico e per i collegamenti principali cittadini?
“Il nodo per Bra rimane l’asse viario intorno alla stazione, sottoposto ad un notevole flusso veicolare. La città è ancora divisa in due. Bisogna intervenire per alleggerire l’attraversamento pedonale, con un restyling comprensivo di sottopasso allungato fino piazza Roma. Sono da rimodulare i sensi unici e da rivedere ed estendere il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), per dare alla città una circolazione veicolare efficace. Riteniamo necessari nuovi parcheggi di prossimità, individuando area adatte, ad esempio quella dello scalo ferroviario, per parcheggi utili ad alleggerire tutta la rete viaria del concentrico”.
Il trasporto urbano è migliorabile? E come?
“Tutto è migliorabile. Sicuramente bisogna incentivarne l’uso, avere un utilizzo regolare, non solo negli orari pre e post scolastici. Sarà necessario dopo alcuni mesi di esperienza verificare se sono da implementare le navette per l’ospedale di Verduno”.
Lei conosce benissimo le aziende grandi e piccole che compongono il sistema industriale di Bra. È vero che proponete incentivi per attrarne di nuove?
“È certamente necessario il contatto continuo con le storiche e importanti aziende del tessuto produttivo braidese, come con le aziende artigiane medio-piccole. Conoscere le loro esigenze implica la possibilità di trovare soluzioni congiunte, proposte dalle stesse aziende. Inoltre, valutando le fattibilità normative, cercheremo di proporre sgravi fiscali per chi vuole intraprendere nuove attività a Bra, migliorando la velocità di azione per le concessioni e le autorizzazioni, facilitando sgravi sugli oneri di urbanizzazione e sulle monetizzazioni dei parcheggi. Sarà necessaria una revisione su Imu e sui valori dei terreni edificabili, perché molti risultano sovrastimati: è importante per un’amministrazione pubblica favorire l’incontro fra proprietari e nuovi conduttori”.
Il commercio, i mercati, le attività artigianali: quali sono le vostre idee per migliorare la loro situazione attuale?
“Su commercio cittadino e aree mercatali bisogna fare una revisione attenta. Bisogna rendere queste zone appetibili per i clienti, creare un volano virtuoso: dobbiamo essere vicini a chi fa economia tutti i giorni”.
Lei è stato assessore al Turismo, Manifestazioni, Sport, Quartieri e Frazioni, e Informatizzazione sul finire degli anni ‘90. Da quei tempi Bra ha fatto passi avanti in quel contesto?
“Parlare di turismo in quegli anni era difficile: si 'andava' non si 'attirava'. In tutta la nostra area il flusso turistico si è sviluppato molto, grazie anche a manifestazioni tutte come Cheese che mi onoro di aver contribuito a far nascere insieme a Slow Food proprio in quegli anni. Il lavoro fatto dall’ATL e dagli uffici turistici comunali è stato eccezionale e va rinforzato. Fra le tante nostre proposte c’è anche quella di promuovere l’annualità di un evento come BRAS e di potenziare gli eventi culturali di alto livello, che sono momenti di accrescimento non solo per i turisti ma anche per i fruitori cittadini”.
Il brand Bra è un’idea da sfruttare?
“Abbiamo in programma lo studio del brand con professionisti della comunicazione”.
Lo sport a Bra esprime una società al top in Italia per l’hockey su prato, una squadra di calcio in Serie D (nella serie più alta insieme al Saluzzo nel prossimo campionato per quanto riguarda la provincia), ottime compagini di twirling, volley e basket, altre realtà e società sportive in ascesa. Come pensate di intervenire per sostenerle?
“Lo sport ha un ruolo sociale innanzitutto. Siamo una delle capitali dell’hockey e in quel sito c’è l’idea di costruire un palazzetto per le attività invernali al coperto. Abbiamo la fortuna di avere tante società che curano le formazioni giovanili con passione, ma tutto deve essere accompagnato da un’impiantistica di livello e alcune infrastrutture richiedono manutenzioni e aggiornamenti in chiave di risparmio energetico e sicurezza. Interventi che riguardano anche le frazioni non solo le strutture cittadine: ad esempio a Bandito serve un campo sportivo nuovo…”.
Il mondo dell’associazionismo e del volontariato è sufficientemente valorizzato?
“Mi dedico da anni al volontariato, faccio parte dell’AIDO e conosco bene queste realtà. Il volontariato è molto presente nel Braidese, è un mondo all’avanguardia, da valorizzare, da sostenere, perché svolge un lavoro lodevole: deve essere supportato aldilà dell’aspetto economico. Le associazioni devono avere locali idonei, per poter veicolare le attività in città e coinvolgere le persone”.