Si apre un nuovo capitolo per il Castello di Niella Tanaro, di proprietà della famiglia Benedetto, che ha commissionato un maxi restauro conservativo della struttura.
"Il progetto dei lavori è iniziato nel 2015-2016 con le prime idee - ha detto Mauro Benedetto, in occasione della presentazione tecnica che si è svolta oggi pomeriggio - Il restauro è stato eseguito in ossequio alle disposizioni della Sovrintendenza di Torino con la quale si sono compiute le interazioni progettuali guidate dall'arch. Andrea Briatore di Ceva. Il ripristino ha preso un arco temporale che va dal 2015 (anno puramente progettuale) ad oggi con alcune interruzioni negli anni legate ad aggiornamenti progettuali e nel 2020 annus horribilis del Covid. Ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, hanno consentito la realizzazione di quello che, per me e la mia famiglia, era un sogno: restituire questo bene alla fruizione. Data l'età della sgtruttura, il vincolo è stato particolarmente stringente soprattutto per la scelta dei materiali che dovevano essere reperiti entro un elenco decisamente ristretto. Un grazie all'architetto Andrea Briatore e all'impresa di Germano Suria".
Una storia lunga quella del Castello di Niella che, dall'alto, domina tutta la valle e intreccia vicende e personaggi storici a una interessante storia di famiglia.
La costruzione della struttura è avvenuta probabilmente avvenuta tra il 1125 ed il 1160, periodo in cui Niella è parte del marchesato di Ceva. La struttura, che non aveva scopo difensivo, passa poi di proprietà in proprietà fino all'epoca Napoleonica e poi, nel 1807, l'allora proprietario il Conte Coardi di Carpeneto decide di vendere il castello al proprio mezzadro Andrea Piovano.
A lui vanno anche tutte le terre di pertinenza, il mulino del castello e il banco nobiliare banco ancora presente oggi nella chiesa parrocchiale B.V. Assunta.
"Sono tante le storie che si raccontano sul castello - dice Benedetto - tra queste si dice che l'armata di Napoleone, che aveva chiesto fieno e vettovaglie all'arrivo in paese, al rifiuto dei niellesi di sottomettersi, sparò un colpo di cannone che lasciò il buco che oggi si vede sulla facciata della torre. Quello che sappiamo per certo è che il mio antenato Andrea Piovano, bisnonno di mia nonna materna Lorenzina, decide di acquistare la proprietà e andò a firmare l'atto con suo fratello, perché lui non sapeva scrivere. Ancora oggi conserviamo tutta la documentazione della vendita del castello".
I restauri hanno interessato l'esterno della struttura, il tetto e gli interni. L'obiettivo della proprietà è quello di rendere la struttura fruibile come dimora storica, per consentire anche ai turisti di assaporare e conoscere una parte di storia del territorio.