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Attualità | 08 luglio 2024, 07:07

Donne in cammino per la pace, ogni mercoledì al Caffé Sociale di Mondovì incontri aperti a tutti

Le rappresentanti dell'Associazione invitano tutte le persone di pace a unirsi a loro per far rete: portare suggerimenti e contributi per mantenere viva l'attenzione sul conflitto israelo palestinese

Donne in cammino per la pace, ogni mercoledì al Caffé Sociale di Mondovì incontri aperti a tutti

Dall'Associazione Donne di Pace di Mondovì riceviamo e pubblichiamo:

Perché da gennaio, ogni sabato mattina, chiediamo di cessare il fuoco in Palestina?

38.011 palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza (in maggioranza donne e bambini) e 568 (di cui 136 minori) in Cisgiordania dal 7 ottobre.

Non dovrebbe esserci bisogno di aggiungere dei dettagli all’orrore di queste cifre, ma purtroppo ci sono. Secondo “Save the Children” di circa 21.000 bambini si è persa la traccia: sotto le macerie dei bombardamenti, nelle carceri israeliane, insepolti da qualche parte.

E la fame, la fame nel 2024… La mancanza di acqua potabile, il blocco degli aiuti umanitari da parte dell’esercito israeliano. L’assenza di aree sicure in cui riparare. Un sistema sanitario sistematicamente distrutto.

E ancora: 800.000 studenti privati del diritto all’istruzione per la devastazione delle infrastrutture scolastiche. 39.000 studenti non hanno potuto sostenere l’esame di maturità (Tawjihi) a Gaza: non ci sono più le scuole, molti studenti sono stati uccisi o sono dispersi, chi è rimasto deve affrontare il trauma della perdita della famiglia o deve diventare il capofamiglia…

Chiediamo di unirvi alla nostra richiesta di un immediato Cessate il fuoco per permettere, almeno alle nuove generazioni dei palestinesi, di pensare di avere un futuro.

Mantenere viva l’attenzione delle persone sulla Palestina è solo la punta di un orribile iceberg, che nasconde una situazione di guerra diffusa.

La nostra presenza in strada, dunque, ha un obiettivo molto più ambizioso. Non solo sollecitare il Cessate il fuoco. Non solo ricostruire sulle macerie. Un precedente storico di questa portata non potrebbe essere un punto di partenza per estendere sincere politiche di demilitarizzazione in ogni area del pianeta ancora in guerra? Ciò significherebbe chiedere ai potenti della Terra, alla finanza internazionale, a chi amministra stati, regioni e comuni quali azioni mette concretamente in atto per “fare uscire la guerra dalla Storia”.

Ecco perché abbiamo intenzione di continuare anche con altre iniziative: siamo aperte a suggerimenti e contributi. Invitiamo le persone di pace a fare rete e a unirvi a noi anche il mercoledì pomeriggio al Caffè sociale della stazione di Mondovì alle ore 18:00.

cs

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