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Attualità | 24 luglio 2024, 10:32

Cuneo e la caserma Cantore, locazione troppo bassa rispetto agli affitti: chiarimenti rimandati a una futura commissione

Boselli la chiede in Consiglio, Serale assicura l’intenzione di farla convocare. Il collegamento con tettoia Vinaj nella Dama sas di Dario Dalmasso: “Due società distinte, ed è giuridicamente importante” assicura il vicesindaco

L'ex infermeria caserma Cantore

L'ex infermeria caserma Cantore

Della gestione dell’ex infermeria caserma Cantore di Cuneo – delle specifiche del suo contratto e del senso dell’operazione a livello economico – se ne parlerà ampiamente in una specifica commissione consiliare nel prossimo futuro. A chiederlo il capogruppo degli Indipendenti Giancarlo Boselli, a confermarlo il vicesindaco Luca Serale.

La questione è stata trattata nel corso della prima serata di Consiglio comunale, lunedì 22 luglio. Boselli ha presentato un’interpellanza che ha messo in evidenza come l’operazione di realizzazione dell’ex caserma Cantore abbia avuto un costo complessivo di 2.383.324 euro a fronte di un contributo pubblico di 2.000.000 di euro, e come la concessione triennale preveda un canone annuale di 12.000 euro+IVA per quanto riguarda i soli uffici della superficie di 1.980,55 metri quadri. Tutto questo senza contare che l’amministratore della Dama sas e socio unico della società di gestione Exin Cantore è lo stesso Dario Dalmasso che, fino a qualche settimana fa, era gestore (moroso per una cifra vicina al milione di euro) della tettoia Vinaj di piazza Foro Boario.

Un fatto grave, che si lega a un altro aumentando ulteriormente la gravità di entrambi – ha commentato Boselli -. Una locazione così bassa sarebbe giustificata se i locali avessero destinazione socio-sanitaria, ma così non è: serve fare chiarezza, e in tempi brevi”.

I dubbi delle minoranze e la (pesante) eredità del passato

Per Beppe Lauria l’intera situazione relativa alla gestione dei due immobili “è quasi una barzelletta, anche se stupisce la dimensione dei numeri in campo: il soggetto a cui viene permesso di guadagnare su un bene pubblico senza nulla in cambio è lo stesso a cui viene permesso di generare un debito impressionante su un altro bene pubblico. Credo che il riportare tutto a un incontro in commissione, dove ci si può dire quel che pensiamo e anche alla presenza degli Uffici, possa aiutarci a dare altro senso a quanto accaduto”.

Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) e Ugo Sturlese (Beni Comuni) si sono soffermati sul fatto che la questione ex caserma Cantore e quella della tettoia Vinaj siano frutto di azioni messe in campo dalla precedente amministrazione comunale: “Un’eredità imbarazzante e gli atti configurano un fil rouge che lega caserma Cantore, tettoia Vinaj, Illuminata e, viste le ultime nomine, anche la Fondazione CRC – ha commentato il primo -. Viene affidata la gestione di un bene pubblico a un soggetto già debitore con il Comune; viene da chiedersi se le scatole cinesi aperte e chiuse prima della firma del contratto siano casuali o frutto di un’operazione di finanza creativa per assicurare a questa persona le caratteristiche adatte a proporre il project financing”.

Credo occorra fare i complimenti a Dario Dalmasso, un grande imprenditore, o almeno un grande contrattualista: ha mandato in porto un’operazione gigantesca, nella quale manca di pagare un milione da una parte incassandone un altro dall’altra, giustificata solo dal fatto che il Comune, all’epoca, non aveva 300.000 euro propri da impiegare – ha aggiunto Sturlese -. Tipica operazione condotta dalla passata amministrazione, che la nuova sta provando a risolverle con strade contorte e costose”.

“Gestione di società diverse, a livello giuridico è importante”

Come detto, l’assessore Serale si è dimostrato più che interessato a far convocare una commissione specifica sull’argomento. Ma, anche, a difendere la bontà del grande intervento di riqualificazione del centro storico che è stato il PISU: “Non volevamo creare scatole vuote, immobili senza scopo – ha detto -. Le diverse opere di cui si componeva la riqualificazione generale sono veri gioielli incastonati nella struttura della nuova piazza Foro Boario”.

Il canone di locazione pare basso, oggi, ma al tempo era necessario tener conto del rischio d’impresa – ha continuato Serale - : ricordo com’era il centro storico nel 2013, e non lo ricordo con piacere, e questo è un dato. Inoltre, non sussistono i margini contrattuali per una revisione generale ed è bene considerare che le due società che gestiscono gli immobili siano differenti, e questo è molto importante a livello giuridico”.

Simone Giraudi

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