Riceviamo e pubblichiamo.
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Almeno chiamiamola con il suo nome. La pratica ormai costante della razionalizzazione della rete scolastica viene spacciata come scelta coerente con gli obiettivi del Pnrr e non con la vera veste, che è quella di ulteriori tagli in ambito scolastico.
Cosa succederà sul territorio cuneese? Non ho una fervida fantasia, mi baso piuttosto sui rumors che circolano con insistenza tra gli addetti ai lavori. Secondo queste notizie si starebbe discutendo di unire sotto una stessa dirigenza l’Itis "Del Pozzo" con il Liceo Artistico; stessa sorte toccherebbe al Liceo Musicale, che si vedrebbe associato con l’alberghiero sia di Barge che di Dronero, e infine l’agrario “Virginio” si vedrebbe unito ai Geometri e alla Ragioneria.
I buoni propositi di inizio estate, manifestati a voce durante i vari incontri, di mantenere un’omogeneità per tipo di scuola e quelli riportati per iscritto nell’atto di indirizzo, dove si precisa “scuole non superiori a 1.500 alunni”, vengono tutti a mancare.
L’organizzazione scrivente fa notare come il Musicale con l’Alberghiero non abbia nulla in comune e che l’Itis unito al Liceo Artistico supererebbe i 1.500 alunni (sicuramente si confida, anticipando i tempi, in ulteriori contrazioni di iscritti che portino al rispetto della parola data).
Allora giù la maschera: non c’è nessun progetto razionale in questa operazione se non quello di fare cassa a danno della scuola pubblica, possibilmente accontentando qualcuno che insiste particolarmente per questa soluzione.
E alla luce di queste indiscrezioni la lettura dei trasferimenti dei vari dirigenti acquisisce una nuova chiave interpretativa che serve a ricomporre il quadro della situazione.
Quello che sembra ancor più folle e che si voglia far passare gli accorpamenti delle scuole come un’operazione di efficientamento della presenza della dirigenza sul territorio e dei Dsga, eliminando l’abuso della misura della reggenza e dell’uso dei "facenti funzione" senza, viva dio, prevedere chiusure di plessi scolastici.
In effetti, verranno meno le reggenze. Ma ai presidi verranno affidati ancora più sedi spesso dislocate su più comuni della nostra provincia granda con una serie di problemi che vanno dai trasporti alle attività amministrative gestite in una sola sede, ai rapporti con la dirigenza sempre più fragili.
Quello che non si dice è che gli accorpamenti porteranno a organici docenti e Ata sempre più ridotti, con collaboratori scolastici spesso obbligati a operare in solitaria in una sede, docenti sballottati da un comune all’altro e alterazioni di poteri e deleghe dello staff di dirigenza che si trova a dover gestire tale situazione.
Temo che a breve ci spiegheranno che, oltre a essere necessario per rispettare i vincoli del Pnrr, le scuole che accorpano tante classi sono un nuovo modello organizzativo e pedagogico efficiente ed efficace, e saranno decantati gli effetti positivi che creano sulla qualità del servizio sulle relazioni umane e sullo spirito di comunità che sicuramente trarranno beneficio da comunità scolastiche più ampie e stranamente dislocate. Ca va sans dire.
Federazione Lavoratori della Conoscenza (Flc) Cgil Cuneo