Mezzo nord Italia e molte regioni del Centro, oggi, sono in allerta arancione o rossa. Tradotto: eventi atmosferici estremi, spesso concentrati in tempi ristretti, con conseguenze devastanti sul territorio.
Lo sa bene la Granda e lo sa bene il Piemonte. Che con la devastante alluvione del '94 ha strutturato il Corpo di Protezione Civile, preziosissimo in caso di calamità naturali, ormai sempre più frequenti. Istituito nel '92, è dal '94 che le sue funzioni e la sua organizzazione hanno preso il via. Adesso non se ne potrebbe più fare a meno. E ogni Comune, anche il più piccolo, ha i suoi volontari di Protezione civile.
Questa settimana si celebra la sesta edizione della Settimana nazionale dedicata a questa straordinaria istituzione.
A Cuneo, presso il Comando provinciale dei vigili del fuoco, corpo che ha compiti molto specifici all'interno della macchina degli interventi, si è svolto un convegno aperto dal Prefetto Maria Savastano, con gli interventi del comandante provinciale dei vigili del fuoco Corrado Romano, del dottor Gianluca Bernardi della Protezione civile della Regione, di Giorgio Giraudo per la provincia di Cuneo e della sindaca del capoluogo Patrizia Manassero, presente con l'assessore Gianfranco Demichelis.
In sala molti sindaci e molti attori del territorio.
Il Prefetto ha evidenziato come "lavorare sulla prevenzione sia necessario. Non bisona parlarne solo a disastro avvenuto, come succede sempre. La prevenzione deve essere un'attività quotidiana e costante".
Prima del convegno, il comandante Romano ha accompagnato i rappresentanti delle istituzioni in vista alla Sala operativa della caserma. Inaugurata nel 2020, con l'alluvione di quattro anni fa, ha una tecnologia avanzatissima, che consente di monitorare l'evoluzione del meteo in tempo reale e di sapere sempre su quante squadre e su quali mezzi è possibile fare affidamento.
Sul piazzale davanti alla caserma è stato allestito un campo base mobile su veicoli: può essere montato in meno di 4 ore e può accogliere 40 persone con docce e servizi. Accanto, altri due campi gonfiabili che portano la capienza totale a 120 persone: un’eccellenza tutta cuneese, a disposizione di tutta la provincia e pronta ad essere utilizzata anche in tutta Italia, su coordinamento della grande macchina di Protezione civile, in grado di organizzare i soccorsi in qualunque scenario e di mobilitarsi in tempi rapidi, soprattutto quando ci sono vite da salvare.