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Viabilità | 11 giugno 2025, 16:14

Apre il Tenda: un tunnel, dodici anni, un nastro da tagliare e un senso unico per non esagerare

Il 27 giugno alle 16 passerà la prima auto, ma sarà quella di un'autorità: i comuni mortali dovranno aspettare il giorno dopo. Intanto Monaco brinda, Salvini (forse) affila le forbici, e tutti fanno finta che sia andato tutto liscio

Apre il Tenda: un tunnel, dodici anni, un nastro da tagliare e un senso unico per non esagerare

Nello scorso fine settimana il Principato di Monaco ha offerto il suo consueto sfondo da cartolina per una visita di Stato di due giorni all’insegna del bon ton e delle strette di mano istituzionali. Emmanuel Macron, con Brigitte al seguito, austera e dagli sguardi più rivolti alla principessa Charléne che al marito, è stato accolto da Alberto II, consorte e pargoli.

A dire il vero, nelle immagini ufficiali che arrivavano da Palazzo, il principe ereditario Jacques e la principessa Gabriella sembravano più due bimbi spaesati che divertiti di fronte all'imponente (si fa per dire) "Président de la République" e relativa "Prèmiere dame". Incontro iniziato a Palazzo Grimaldi, tra ori, specchi e conversazioni misurate, nel quale tra un brindisi e un sorriso si è parlato anche di un argomento meno scintillante: il tunnel del Tenda.

Ad introdurre l'argomento è stato il ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot, presente all'evento, che secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano Nice Matin avrebbe dichiarato: “È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta. Almeno spero.” Con quel “almeno spero” vagamente minaccioso. Come a dire: se salta ancora qualcosa, ciao Ninetta. O forse: incrociamo le dita e che Dio ce la mandi buona.

Come dargli torto? Di fronte ad un traforo di appena 3,2 chilometri che ha richiesto 12 anni di lavori, con una marea di ritardi, il raddoppio dei costi (da 140 a oltre 300 milioni di euro) e una pazienza che al confronto Giobbe era nervoso, meglio mettere le mani avanti. Ma, da ieri, "Monsieur Tabarot" può dormire sonni tranquilli: stavolta l’apertura è davvero alle porte.

E attenzione, c’è di più: ora sappiamo anche l’orario del 27 giugno. Alle ore 16 in punto, la prima auto potrà finalmente transitare – a senso unico alternato, sia mai – dal versante italiano a quello francese. O viceversa? Per ragioni di chi ha “faticato” di più, ma soprattutto messo una montagna di soldi, spetterà probabilmente a “les italiens”. Sarà comunque un momento storico, da segnare sul calendario.

Nessun volo pindarico, però: quel giorno state buoni e tranquilli a casa: percorrere il tunnel spetterà alle autorità, i comuni mortali dovranno attendere il successivo. 

Con carta, penna e soprattutto cronometro alla mano: secondo quanto riporta oggi il quotidiano francese "Le Figaro", potremo ammirare la nuova galleria solo a sprazzi e (forse) in orari definiti: dalle 6 alle 10, poi di nuovo da mezzogiorno alle 14 ed infine programmare una cena al mare "toccata e fuga" dalle 18 alle 22. 

Dopo 12 anni, remember. 

Ma non pensiamo a quel che sarà, ora è il momento di far festa: all’evento, con Tabarot parteciperà ovviamente anche il ministro dei Trasporti italiano Matteo Salvini. E anche il principe Alberto sarà della partita. 

Non conosciamo ancora i dettagli della cerimonia, ma proviamo ad immaginare: se prevederà un taglio del nastro, chi lo taglierà? L'austero protocollo reale direbbe il Principe di Monaco, ma conoscendo Salvini, difficile pensare che si lasci sfuggire l’occasione di impugnare le forbici.

E se proprio non dovesse riuscirci, almeno un discorsetto, rigorosamente in diretta Instagram e magari con tanto di felpa personalizzata con su scritto “Tenda sbloccato”.

E poi c’è da tenere in conto il dettaglio monegasco. Perché anche il Principato ha contribuito all’opera con un bell’assegno, ufficialmente per rimettere in piedi alcune infrastrutture laterali “côte française". Ma, se si dovesse arrivare al confronto, siamo sicuri la spunterebbe l'italica felpa.

Insomma, il 27 giugno alle ore 16 mettetevi comodi. Preparate i popcorn e tenete d’occhio il live su qualche social salviniano: il momento è epocale. 

Dopo dodici anni, milioni su milioni, rinvii, frane, beghe e perfino un contributo reale con tanto di assegno, il traforo torna a vivere. A senso unico alternato, naturalmente.

Cesare Mandrile

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