Numeri e riflessioni nel consiglio comunale di martedì 22 luglio per l’interpellanza presentata da Niello Fierro, (Cuneo per i Beni Comuni), che ha riportato al centro del dibattito politico il Distretto Urbano del Commercio e l’andamento delle politiche sul commercio di vicinato. Una questione che tocca da vicino il cuore economico e sociale della città. Sono sempre più numerosi i locali commerciali sfitti nel centro storico, con via Roma, una volta cuore pulsante del commercio cittadino, che vede uno dietro l'altro i locali svuotarsi.
"L’interpellanza è semplice, se vogliamo – ha esordito Fierro – più che altro vuole stimolare una riflessione su come è andato avanti questo piano. Non so se era previsto un manager con responsabilità tecnica e non politica, ma mi sembra evidente che il commercio di prossimità, che doveva essere il focus principale, stia vivendo una situazione con molti chiaroscuri. Il problema dei vuoti commerciali è ancora sotto gli occhi di tutti. Chiedo quindi: quanto è stato speso fino ad oggi? Quanto verrà dato in futuro? E quali risultati avete effettivamente raggiunto?".

Fierro non si è limitato a porre domande, ma ha anche proposto nuove strade, come incentivare l’accesso al centro tramite la mobilità e prevedere obblighi minimi di decoro per i locali sfitti.
Apprezzamento per l’intervento è arrivato dal consigliere degli "Indipendenti" Paolo Armellini, che ha condiviso l’analisi critica e rilanciato con ulteriori proposte: "Non c’è stata una riflessione vera con misure strutturate a sostegno del centro storico. Serve un approccio più globale: decoro, agevolazioni, mobilità, attrattività. I centri storici sono il talismano di una città. Via Roma, ad esempio, ha vetrine storiche deturpate dagli escrementi dei piccioni. Serve più cura.

Ho proposto in passato percorsi tematici, carte acquisto comuni, incentivi fiscali, una legge per il calmieramento degli affitti. Anche i parcheggi e la mobilità vanno ripensati: la gente sceglie dove andare anche in base a quanto è facile arrivarci".

Lunga ed articolata la risposta del vicesindaco Luca Serale. "Abbiamo investito molto, partendo dalla riqualificazione del mercato coperto con 160.000 euro. A questo si aggiungono altri interventi come la sostituzione delle prese di corrente per i banchi frigo, e soprattutto i regimi di aiuto: 19 aziende sono state finanziate con contributi a fondo perduto pari al 50% dell’investimento".
Serale ha anche sottolineato che per la prima volta il bando ha incluso non solo il centro storico ma anche le frazioni, "perché i presidi commerciali nelle frazioni sono fondamentali".
Ha poi ricordato gli sforzi per contrastare i vuoti commerciali, anche attraverso un convegno regionale che ha portato Cuneo ad essere presa come esempio dalla stessa Regione Piemonte. Il nodo, ha spiegato, resta quello dei proprietari dei locali: "Sono loro che incidono in maniera pesante sull’economia di un’attività. E oggi aprire e reggere un esercizio è sempre più difficile".

Il bilancio dell’azione amministrativa, secondo Serale parla chiaro: "Abbiamo speso oltre 461.000 euro di fondi regionali e siamo stati riconfermati come Distretto Urbano del Commercio per la prossima sessione. Nei prossimi giorni usciranno i nuovi bandi, e siamo pronti a candidarci con un nuovo piano strategico che comprende il rilancio del mercato coperto, una nuova edizione dei regimi di aiuto e azioni su spazi vuoti ed edicole dismesse. Non era scontato ottenere la riconferma, ma ce l’abbiamo fatta".


Il vicesindaco ha chiuso assicurando che il lavoro proseguirà: "Il progetto B to Shop continua. Non ci fermiamo. Il tema dei vuoti commerciali non è solo cuneese, è globale. Ma vogliamo continuare a dare risposte concrete, anche alle realtà più piccole delle frazioni".
Tra i banchi, attenzione ma anche qualche scetticismo. Il nodo vero resta quello dei risultati concreti. I numeri ci sono, ma il centro storico (e non solo) resta fragile.
















