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Attualità | 30 settembre 2025, 18:23

Via libera del Consiglio regionale al nuovo Piano delle attività estrattive 2024-2034

Approvato a maggioranza il Prae che punta a conciliare sviluppo imprenditoriale e tutela ambientale, ma l'opposizione denuncia scarsa trasparenza e rischi per il consumo di suolo

L'attività estrattiva di una cava

L'attività estrattiva di una cava

Il Consiglio regionale, presieduto da Davide Nicco, ha approvato a maggioranza (27 voti favorevoli e 19 contrari) la delibera che adotta il Piano regionale delle attività estrattive (Prae) per il periodo 2024-2034.

Il nuovo strumento integra la pianificazione paesaggistica e idrogeologica, con l’obiettivo di coniugare continuità delle imprese e tutela dell’ambiente. Come spiegato dall’assessore alle Attività estrattive Marco Gallo, il Prae riguarda soprattutto i comparti degli agglomerati e dei materiali industriali di seconda categoria, che coinvolgono circa 300 aziende censite nella banca dati regionale.

Il dibattito si è chiuso con le critiche di Emanuela Verzella (Pd), che ha denunciato scarsa trasparenza, poca partecipazione pubblica e rischio di nuovo consumo di suolo, e di Alice Ravinale (Avs), che ha definito il documento “illeggibile” e privo di una vera visione di sostenibilità.

Sono stati esaminati e votati ventisei emendamenti: ne sono passati quattro presentati da Domenico Rossi (Pd), due della Giunta e cinque di Carlo Riva Vercellotti (Fdi), giudicati migliorativi e riferiti a diverse aree del Piemonte.

Nelle dichiarazioni di voto, il Pd con Rossi ha riconosciuto l’attenzione al dialogo ma ha bocciato un documento ritenuto poco leggibile e timido sul consumo di suolo, denunciando scelte politiche su fabbisogni e volumetrie. Giulia Marro (Avs) ha parlato di atto politico e non neutro, accusando il Piano di aprire la strada a nuove cave e di configurarsi come un “condono” per chi ha disatteso la legge.

Sul fronte opposto, Riva Vercellotti ha difeso il Prae come strumento capace di conciliare produttività e sostenibilità, garantendo certezze a imprese ed enti locali. Dello stesso avviso Silvio Magliano (Lista Cirio), che ha lodato la capacità dell’assessore di recepire le proposte dell’opposizione. Paolo Ruzzola (Fi) ha sottolineato il carattere tecnico della materia, che richiede chiarezza e non linguaggio politico.

Critico invece Alberto Unia (M5s), che ha rimarcato come i numerosi contributi della consultazione non siano stati accolti e come il piano risulti sbilanciato a favore degli interessi estrattivi.

In replica, l’assessore Gallo ha sottolineato che il Prae “non si limita a regolamentare l’attività estrattiva, ma mette al centro sostenibilità e recupero paesaggistico, configurandosi come vero strumento di sviluppo sostenibile”.

cs

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