Cinque nuovi fiocchi, da ieri, sono tornati a colorare di rosa e azzurro l'albero della vita del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Savigliano. Un segnale di speranza e rinascita, proprio alla vigilia dell’inaugurazione ufficiale che si è tenuta oggi a mezzogiorno, simbolo del nuovo inizio del reparto dopo un importante intervento di riqualificazione degli spazi. Maggiormente umanizzati, il progetto si è concentrato sull'aumentare il comfort per le neomamme, accompagnandosi ad una revisione dell’organizzazione del lavoro attraverso il “progetto donna”.



Un percorso non privo di difficoltà, segnato dal calo demografico e dalla denatalità, ma anche dalla carenza di professionisti che hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza del reparto.
Il risultato raggiunto è frutto di un importante lavoro di rete e sinergia tra l’Asl Cn1 e l’ospedale Santa Croce di Cuneo.
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Per la nuova Ostetricia di Savigliano sono stati stanziati 290 mila euro, ai quali si aggiunge la preziosa donazione della Fondazione Amici dell’Ospedale di Savigliano, che ha fornito la vasca per il parto in acqua, o “parto dolce”: un primo passo concreto verso la ripartenza.


Il direttore generale dell'Asl Cn1 Giuseppe Guerra ha ricordato le difficoltà affrontate e la collaborazione tra strutture:
“A maggio ho perso tre ginecologi – ha raccontato – poi è arrivato l’accordo con l’allora direttore del Santa Croce, Livio Tranchida, che ci ha permesso di garantire il servizio. Sono grato anche al dottor Fioretto e al reparto di Mondovì che ci hanno sostenuto. Con la dottoressa Rebora non abbiamo mai mollato: ci siamo occupati personalmente della gestione dei turni, fino a oggi, quando finalmente vediamo il reparto nuovo.”



Il commissario dell'Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, Livio Tranchida, conferma: “La strada non mai quella di competere tra aziende sanitarie ma di integrarsi, ed è quello che abbiamo fatto. Abbiamo creduto nell'eccellenza e nelle potenzialità di questo ospedale e auguriamo di poter ripartire a pieno regime”.

Un ringraziamento particolare è andato anche al dottor Puppo, primario a Cuneo, per il supporto nel coprire i turni, e al dottor Bottero, “che – ha aggiunto commosso Guerra – ha dato l’anima per questo reparto”. Il progetto ha carattere di sperimentazione organizzativa e gestionale, per una durata di almeno 18 mesi. Il dr. Andrea Puppo, direttore della Ginecologia e Ostetricia del S. Crocee Carle svolgerà, per il tempo necessario, le funzioni di direttore a scavalco su Savigliano.
“Ora abbiamo un obiettivo triennale: riportare l’Ostetricia di Savigliano ai vecchi fasti”, ha concluso.
Le tappe del percorso prevedono l’attivazione di nuova procedura concorsuale per acquisire 5-6 unità di specialisti che ruotino su entrambe le Aziende; l’inserimento della parto-analgesia (la stessa cosa è prevista a Mondovì, che mantiene però la sua autonomia), il miglioramento dei rapporti Hub-Spoke per la diagnosi prenatale, la creazione di un “Gruppo Interdisciplinare Cure Ostetrico” per valutare tutte le gravidanze a rischio.

Un percorso reso possibile dal sostegno della Regione e dell'assessore alla Sanità Federico Riboldi, che ha creduto nella potenzialità del reparto di poter tornare a superare i 500 parti, il minino consentito per legge per restare aperto come punto nascita. “Decidiamo di investire in maniera pragmatica in quelle strutture che hanno la possibilità di avere un futuro, come nel caso di Savigliano” ha spiegato Riboldi.
Anche il sindaco di Savigliano ha espresso riconoscenza a tutti coloro che hanno contribuito al rilancio del reparto:
“Grazie per aver creduto in Savigliano in un momento così delicato. Lo spirito di collaborazione tra enti e persone è la vera forza di questa rinascita.”

Oggi quindi Savigliano conta due medici strutturati e mantiene il servizio attraverso gettonisti e cooperative. La situazione sta migliorano: da una proiezione di 350 parti a fine anno, si ipotizza di chiudere il 2025 vicino al limite previsto dei 500.




















