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Scuole e corsi | 27 novembre 2025, 07:49

Giornata contro la violenza sulle donne: gli studenti del Liceo Arimondi di Savigliano si fanno promotori di un momento di riflessione

Una proposta nata dagli studenti per ricordare Franca Viola e sensibilizzare contro ogni forma di violenza di genere

Giornata contro la violenza sulle donne: gli studenti del Liceo Arimondi di Savigliano si fanno promotori di un momento di riflessione

La cosa più significativa è che l’iniziativa è partita proprio dalle studentesse, accolta poi con entusiasmo e partecipazione da tutto il corpo studentesco. In pochi giorni, al Liceo Arimondi, si è organizzato un momento di riflessione aperto a tutti gli allievi in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro la donna.

Senza retorica, con semplicità e sincerità, le rappresentanti di Istituto Rebecca e Silvia hanno letto un passo tratto dal romanzo Oliva Denaro di Viola Ardone. L’introduzione ha ricordato agli studenti, anche ai più giovani appena giunti al liceo, che la storia narrata dalla scrittrice napoletana si ispira a quella di Franca Viola, la prima donna in Italia ad aver rifiutato pubblicamente il matrimonio riparatore. La giovane, nata ad Alcamo nel 1947, aveva respinto la proposta di “paciata” del suo aggressore, che l’aveva rapita e violentata. All’epoca lo stupro era ancora considerato un reato contro la morale e non contro la persona.

Molto è cambiato da allora, ma secondo gli studenti resta ancora tanto da fare. Tra i momenti più intensi dell’incontro, la lettura della poesia scritta da Joseph e interpretata da Lorenzo, accompagnata dalla chitarra di Alessandro. Attraverso le parole dell’autore, il messaggio che parte dal liceo saviglianese è chiaro: non ignorare mai i segnali di violenza, fisica o psicologica, che ancora oggi feriscono tante donne.

L’ANGELO MORENTE
di Joseph Astesano

E scorre sangue, scuro, metallico,
tra quei vicoli dimenticati da Dio,
mentre grida spaccano la notte,
urla troppo strazianti
per essere di gioia,
pensieri troppo freddi per essere di ghiaccio.
E la gente ascoltava,
oh sì che sentiva
e piangeva o rideva
come se fosse stata una sinfonia
come qualcosa di interessante
a cui assistere,
perché il mondo è così:
vuole spettacolo.
“Chissà cosa sarà,
un uccello?”.
Tutti sapevano fin troppo bene
cosa stesse succedendo:
“Grida di gioia, di sicuro”
dicevano
e se ne lavavano le mani, come Pilato.

E seguendo quel sentiero di dolore
nel labirinto grigio di crimini
tra l’immondizia del mondo,
si sarebbe vista una ragazza,
bella,
bellissima,
se non fosse per gli occhi vitrei
di pensieri sciolti
e paure
ormai svanite.
Con gli ondulati capelli
sparsi su quel lerciume
e il viso in su,
verso la luce della luna, filtrata dallo smog,
a cercare qualcosa.
Forse una speranza o una via d’uscita,
forse qualcosa di bello
in quel mondo pieno di merda,
forse a guardare quel Dio mai esistito
che l’aveva abbandonata
mentre piano piano la vita
le sfuggiva di mano
e una lacrima, lentamente,
le rigava il viso,
ormai disfatto.
Sì,
era una ragazza bellissima,
se non fosse stato per le
undici pugnalate che le costellavano il petto
da cui sgorgavano ancora
piccoli rivoli rossi di
sangue vivace, acceso
come il suo grande cuore
ormai sfibrato dal terrore
che le aveva regalato il mondo.
“Io lo amo” diceva.
Un primo schiaffo.
“È stata solo una volta,
non succederà più” si diceva.
E dopo un occhio nero.
“Nonostante tutto gli voglio bene, sì”.
All’ospedale.
“Io ho paura” ma quelle parole
non le pronunciava:
erano soffocate da orrori impensabili.

Sì,
era una ragazza bellissima
e come tutte le cose belle nel mondo
veniva oppressa.
Veniva zittita.
Alzi la voce una volta
e ti ritrovi una costellazione addosso,
piccoli buchi neri,
peggiori di quelli che le risucchiavano
l’anima.

Sì,
lei era un angelo
e come ogni angelo era destinata
a precipitare.
Forse con la sua morte
potrà abbandonare gente
troppo infima per lei,
posti troppo di merda,
per la sua presenza,
emozioni troppo forti
per una regina così delicata.
Il sangue puro e lucido
rifletteva il cielo,
forse la sua casa fin da principio.

Forse con la sua morte,
quell’uomo sarà condannato
per aver ucciso
un angelo.

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