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Cronaca | 13 dicembre 2025, 10:09

Irruzione in cascina per un affare sui flussi: condannati sette imputati

Un agricoltore strozzato dai debiti, un accordo illecito per far entrare in Italia alcuni familiari e un “blitz” punitivo: pene fino a 5 anni e 9 mesi e risarcimento da 20mila euro alla vittima

Il tribunale di Cuneo

Il tribunale di Cuneo

Un agricoltore in gravi difficoltà economiche, un presunto affare per sfruttare il decreto flussi e, alla fine, una spedizione punitiva nella sua cascina. È questa la vicenda finita di fronte al tribunale di Cuneo che vedeva imputato un italiano di 58 anni, V.D., insieme a sei cittadini marocchini residenti da anni in Italia.

Secondo il pubblico ministero, il dottor Attilio Offman, il “piano” era quello di utilizzare il decreto flussi per far arrivare in Italia alcuni loro familiari. Sarebbe sarebbe stato proposto all’agricoltore da R.E.N., classe 1973, di Mondovì. Sarebbe stato lui, venuto a conoscenza delle difficoltà economiche dell’uomo, a suggerirgli l’espediente, con l’intesa di spartirsi il denaro raccolto dagli altri nordafricani coinvolti. In totale, diverse migliaia di euro.

Il piano però si sgretolò presto: commercialista, agenzia di pratiche e prefettura chiarirono in fretta che le procedure non potevano essere portate avanti, nonostante un contratto d’affitto di un terreno firmato per rendere l’operazione più credibile. Da lì la richiesta di restituzione del denaro: una cifra che, secondo il pm era stata addirittura raddoppiata dai richiedenti. L’agricoltore ha ammesso di aver ricevuto circa 4.000/4.500 euro, mentre gli veniva sollecitato di restituirne oltre 8.000.

La situazione, poi, degenerò ulteriormente quando ci fu un’irruzione nell'abitazione di V.D. a Chiusa Pesio. L’uomo ha raccontato in aula di essere stato spintonato, privato delle chiavi di casa e minacciato da un gruppo di circa otto persone: “Mi hanno detto che, se facevo il furbo, potevano farmi del male”. L’incursione era terminata solo quando riuscì ad allertare i carabinieri. Le chiavi gli erano state riconsegnate, ma nella concitazione era sparita una motosega.

Solo tre degli imputati sono stati ritenuti presenti al momento del “blitz”. Per questo R.E.N., A.N. (1969, residente a Torino) e J.F. (1966, residente a Mondovì) sono stati condannati per estorsione a 5 anni e 9 mesi, oltre a una multa di 210 mila euro. Dovranno inoltre risarcire l’agricoltore, costituitosi parte civile, con 20 mila euro.

Gli altri imputati – H.K. (1988, Pianfei), A.H. (1973, Torino) e H.M. (1986, Torino) – sono stati condannati a 5 anni e 3 mesi e 200 mila euro di multa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. V.D., invece, è stato condannato a tre anni di reclusione e 100 mila euro di multa.

CharB.

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