Un sogno che è diventato realtà. Oggi pomeriggio a Cuneo è stato inaugurato Crocevia 46: il primo esperimento di housing sociale, un progetto che oltre ad offrire soluzioni abitative sostenibili, propone alla città spazi commerciali e luoghi di partecipazione e ibridazione culturale.
Presenti il sindaco Federico Borgna, il vice sindaco Patrizia Manassero, il direttore di Caritas Cuneo Claudio Mezzavilla, il vescovo Piero Delbosco, amministratori locali, volontari e cittadini.
Il palazzo si trova in corso Dante 46 e da fine settembre ospiterà famiglie e persone in situazioni di temporanea vulnerabilità socio-economica e abitativa. Un progetto di Caritas che è "costato" 2.500 ore di lavoro. Simona Rolla si è occupata dei colloqui e gestirà la struttura per l'impresa sociale Open House, nata dalla fusione di cooperativa Emmanuele e cooperativa Momo.
La struttura è già al completo. Gli ospiti, che entreranno in casa a fine settembre, arrivano da mille strade diverse, proprio come in un vero Crocevia: un diciottenne con due figli piccoli, un'artista di strada scappata dal suo paese, due coppie con storie particolari. Si sono fatti avanti loro. L'importante è che ci sia ricambio e progettualità.
“Devono avere una capacità reddituale che consenta di poter pagare un affitto contenuto – spiega il direttore Caritas Cuneo Mezzavilla -: fino a 400 euro con tutte le utenze incluse. 18 i mesi di tempo: chi entra qui lo fa con un progetto di uscita. Le loro cose saranno stoccate in un magazzino”.
Crocevia46 è uno spazio multifunzionale organizzato in quattro aree fondamentali.
Il piano terra è pensato come spazio di ibridazione nel quale convivono unità commerciali e spazi polivalenti destinati a creare occasioni di partecipazione culturale e scociale.
Il secondo e il terzo piano ospitano sistemazioni abitative temporanee a canone calmierato.
Il terzo è stato pensato per i city users, cioè studenti e giovani lavoratori fuori sede.
Anche la parte commerciale, così come quella abitativa, è già tutta occupata: gli spazi sono stati assegnati a cooperativa Valdocco di Torino, Cis consorzio iniziative sociali, Associazione Baba con servizi e attività per bambini da 0-8 anni, Sportello di ascolto asl “Al 34” per gli adolescenti, e Caritas.
Gli spazi comuni saranno accessibili a tutta la cittadinanza. “Chi entra qui accetta un patto di comunità e uno stile di vita condiviso tra le famiglie e il territorio”, spiega Claudio Mezzavilla, direttore Caritas Cuneo.
Crocevia46 è un progetto per l'abitare sociale dove la condivisione e il coinvolgimento del territorio sono tasselli fondamentali. Le cucine e i tavoli sono stati fatti da Sergio Giordano, un falegname che dormiva in stazione, mentre le camere da letto, i materassi e i cuscini sono stati realizzati dalla cooperativa “Arti e Mestieri” di Boves, dietro la supervisione dello studio di architetti Sergio Amedeo di Savona.
Lo stabile, appartenente alla Diocesi dal 1955, è stato ristrutturato grazie a Conferenza Episcopale Italiana, Fondazione Crc di Cuneo, Compagnia San Paolo (programma "Housing"), Caritas e Comune di Cuneo.













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