Le tombe dei Savoia all'interno della cappella di San Bernardo, nel Santuario di Vicoforte: un'idea nata 6 anni fa. Questo è il retroscena svelato nella mattinata odierna dal professor Aldo Alessandro Mola, presidente della Consulta dei Senatori del Regno, al termine della celebrazione religiosa tenutasi presso la basilica in occasione del settantesimo anniversario dalla morte di Re Vittorio Emanuele III.
"Questo è il punto di arrivo di un percorso lungo, che è stato perseguito con grande tenacia, pazienza e determinazione dalla principessa Maria Gabriella di Savoia e dalla Consulta dei Senatori del Regno - ha esordito -. Oggi per la prima volta possiamo rendere omaggio alla memoria di Vittorio Emanuele III in presenza delle arche che custodiscono le salme sua e della Regina Elena, e possiamo farlo in Italia, a 70 anni dalla morte del Re. Per rendere questo omaggio non è necessario essere o sentirsi monarchici, è sufficiente essere e sentirsi italiani, perché è l'Italia intera che deve rendere omaggio alla propria storia, così come oggi stiamo facendo noi".
LA CRONISTORIA - "Il cammino che ci ha condotto qui - ha proseguito - iniziò il 19 marzo 2011, quando, in occasione del 150mo anniversario dell'Unità d'Italia, la Consulta deliberò, presente e consenziente la principessa Maria Gabriella di Savoia, di individuare nel Santuario di Vicoforte la sede più opportuna per raccogliere le spoglie dei sovrani. Fu presentata un'istanza all'allora vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio, che il 22 aprile 2013 acconsentì ad accoglierle, dopo aver sentito il rettore della basilica, monsignor Meo Bessone e il consiglio d'amministrazione e seguito la prassi necessaria in questi casi".
"CONGIUNZIONE ASTRALE" - "Avuto l'assenso - ha aggiunto - si trattava di attendere il momento propizio, giunto per una sorta di congiunzione astrale: sono state scritte molte "cose" a proposito della estumulazione, della traslazione e della ritumulazione delle salme. Ciò che è avvenuto verrà narrato a suo tempo, per il momento non possiamo entrare nei dettagli: chi aveva motivo di sapere sapeva, e quanti hanno curiosità verranno sicuramente soddisfatti a suo tempo. Mi preme tuttavia sottolineare il ringraziamento profondo che la principessa Maria Gabriella di Savoia e la Consulta rendono al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, senza il cui intervento ciò che è avvenuto non sarebbe stato possibile. Si è realizzata una sinergia grazie alla quale la famiglia era perfettamente informata di quanto sarebbe avvenuto e quanti avevano il dovere di compiere il percorso l'hanno fatto con la discrezione che richiedono i riti privati, certamente non con forme occulte".
ONERI E SALUTO MILITARE- "A carico dell'amministrazione pubblica - ha raccontato Mola - vi è stata la traslazione della salma di Vittorio Emanuele III, che morì non ancora colpito dall'entrata in vigore della Costituzione italiana: per questo motivo ha avuto il trattamento di un militare perito all'estero, che viene riportato in patria. Le ambasciate hanno lavorato molto bene. Alla rievocazione odierna hanno concorso e concorrono l'associazione di studi storici "Giovanni Giolitti" con sede a Cavour, il circolo "Urbano Rattazzi" di Alessandria, il "Premio Acqui Storia" e l'associazione nazionale "Ex Allievi della Nunziatella" di Napoli, di cui fu allievo lo stesso Re Vittorio Emanuele III".
LA SCELTA DI VICOFORTE - "Vicoforte è stata scelta per la sua sontuosità, per la sua bellezza, perché è veramente un luogo nel quale ci si può raccogliere per omaggiare la memoria e per "comporre insieme la memoria del Paese", sia nel 70mo della morte del Re, sia alla vigilia del 2018, in cui ricorrerà il centenario della vittoria dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, conseguimento dell'obiettivo che fin dal patto sociale costituzionale dell'Ausonia del 1815 gli italiani si erano dati, ossia quello di far coincidere confini naturali e politici, unire Trento, Trieste e l'Istria, senza le quali il sogno dell'unità nazionale non si sarebbe compiuto".