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Attualità | 10 dicembre 2025, 19:56

Saluzzo: le quarte del Denina Pellico Rivoira al carcere Morandi per una mattinata di teatro e dialogo

Gli studenti incontrano gli attori-detenuti della compagnia Voci Erranti, tra emozioni sul palco e un confronto ricco di umanità

Gli studenti delle classi quarte del Denina Pellico Rivoira, con i loro insegnanti, davanti all'ingresso della casa di reclusione Morandi di Saluzzo

Gli studenti delle classi quarte del Denina Pellico Rivoira, con i loro insegnanti, davanti all'ingresso della casa di reclusione Morandi di Saluzzo

Giovedì 4 dicembre le classi quarte dell’Istituto Denina Pellico Rivoira di Saluzzo e Verzuolo hanno assistito allo spettacolo teatrale “Fin che la barca va”, allestito nel salone multimediale della Casa di Reclusione “Morandi” dalla compagnia diretta dalla Cooperativa Voci Erranti Onlus, nata nel 2000 all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi e oggi giunta a festeggiare 25 anni di attività teatrale.

A commentare la mattinata è la professoressa Lidia Ricchiardi, tra i docenti accompagnatori che ha spiegato: “Noi insegnanti crediamo nella validità umana e didattica di queste esperienze. Gli studenti, un po’ per curiosità e un po’ per la preparazione ricevuta in classe, hanno vissuto con intensità e coinvolgimento lo spettacolo e il dibattito successivo con i detenuti-attori della casa di reclusione. Sul palco si sono alternate scene commoventi ad altre più allegre, ironiche ed esilaranti. C’è stato anche uno sketch da dietro le quinte che ha chiarito il ripetersi di alcuni movimenti frenetici e il susseguirsi dei balletti e dei travestimenti originali a cui avevamo assistito fino a quel momento”.

La docente ha sottolineato poi il valore del teatro per chi lo pratica all’interno del carcere: “Per gli attori questa esperienza rappresenta un’evasione da un quotidiano freddo e un elemento di riscatto verso la ricerca di un futuro migliore. Anche l’istruzione ricevuta nei diversi corsi organizzati all’interno della casa di reclusione regala forza e speranza a chi vuole mettersi in gioco”.

Ottimo anche il lavoro degli scenografi e dei tecnici luci e suono, anch’essi appartenenti alla comunità detenuta del Morandi.

Al termine della rappresentazione gli studenti dell’Istituto Denina Pellico Rivoira hanno dato vita a un lungo e partecipato dibattito con gli attori, mossi dal desiderio di conoscere più da vicino una realtà profondamente diversa dalla loro quotidianità scolastica.

Desideriamo fare un sentito ringraziamento – dicono dal Denina Pellico Rivoira - alla Direzione della Casa di reclusione Morandi, all’Area Educativa e agli agenti di Polizia Penitenziaria, il cui contributo ha reso possibile lo svolgimento dell’evento. Una mattinata che ha unito arte, riflessione e crescita personale per tutti i partecipanti”.


 

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