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Che tempo fa

| 24 novembre 2008, 15:17

(lettera): "In Parlamento tutti d'accordo sugli st

(lettera): "In Parlamento tutti d'accordo sugli st

Limitiamoci ai fatti nel giudicare l'operato dei 'nostri' politici. E' quanto suggerisce un nostro lettore portando ad esempio l'accordo (quasi) unanime sul doppio stipendio per i ministri ed i conti di Alitalia.

 

"Se i nostri giudizi su questo o quel partito non si basassero solo su pregiudizi e potessimo vedere al di là del colore di una bandiera, andare oltre gli scambi di accuse tra i vari partiti, oltre agli slogans che ci bombardano in campagna elettorale, e fondassimo il nostro giudizio su di un’attenta analisi quotidiana delle riforme fatte, dellle leggi emanate e di quelle soppresse, ci si potrebbe fare un idea più veritiera di quanto etici e produttivi siano i partiti che abbiamo votato.

 

Sono di questi giorni due casi emblematici. Il primo riguarda un emendamento che un esponente dell’Italia Dei Valori ha cercato di far inserire in finanziaria il 12 novembre scorso. Contestava il fatto che i parlamentari con incarichi di governo prendessero il doppio stipendio. Mi sembra ovvio. Chi deve fare il ministro e per questo non può presenziare alle votazioni alla camera o al senato, si accontenti del solo stipendio da ministro. Invece no. A parte L’Italia Dei Valori, hanno votato tutti contro. Tutti uniti e solidali. A dire il vero l’UDC si è astenuta (?), forse per vergogna. Lo stipendio di un parlamentare è di 15.237 €uro netti al mese. I ministri sono una trentina. Si potevano risparmiare 450.000 euro all’anno. Siamo onesti. Non è sicuramente una cifra in grado di rimettere in sesto i conti Italiani. E’ stata però un’occasione persa per dare un segnale di responsabilità dopo settimane spese a chiedere tagli alla scuola pubblica e a lanciare campagne per combattere gli sprechi nel settore del pubblico impiego.

 

L’altro caso è l’ormai infinita vicenda Alitalia. Mi sorprende questo entusiasmo per l’acquisto della parte buona di Alitalia, quella senza i debiti ma con i crediti e le remunerative rotte italiane per intenderci, da parte di questi 16 imprenditori (su tutti Colannino il cui figlio è ministro ombra dell’opposizione. Coincidenze ? Ma!). Il costo dell'acquisto sarà di 1 miliardo e 52 milioni di euro. Ci saranno almeno 5mila dipendenti (forse saranno 7mila e 500) che perderanno il lavoro. Ma come? Air France acquistava la compagnia per 2 miliardi e mezzo di euro, si accollava TUTTI i debiti (ad oggi circa 2 miliardi di euro)e avrebbe livenziato 'solo' 2 mila e 200 persone. Adesso invece, non solo vendiamo a meno della metà del prezzo, ma TUTTI i debiti rimarranno a noi contribuenti (compresi i 300 milioni di Euro, ultimo regalo alla vecchia Alitalia). Come minimo dovremmo chiedere i danni a chi ha voluto a tutti i costi 'salvare' la compagnia di bandiera! Strano poi che CAI, stia trattando la vendita parziale (per ora) con Lufthansa. Che abbiano sbagliato bandiera? E dovremmo chiedere spiegazioni anche ai vari giornalisti (televisioni e quotidiani nazionali ndr) che mai in questi mesi hanno confrontato le due offerte per spiegarci l’enorme danno causato da questa discutibile scelta".

 

 

 

Giandomenico Racca

 

 

Per intervenire: direttore@targatocn.it

Redazione

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