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Attualità | 25 giugno 2014, 12:37

Cuneo: dopo 8 mesi di indagini, arrestati i responsabili del furto di Pasqua a Monasterolo

Finalmente giunta a compimento l'operazione "Bisanzio" dei Carabinieri di Cuneo; 11 arresti fermano la "cooperativa" dedita a furti e rapine

Cuneo: dopo 8 mesi di indagini, arrestati i responsabili del furto di Pasqua a Monasterolo

Giovani, spregiudicati, all’occorrenza violenti, e con disponibilità di alloggi, auto, telefoni intestati a terzi e l'aiuto di complici disposti a occultare, custodire e rivendere il bottino dei più di 100 colpi che hanno perpetrato dalla fine dell'anno scorso: queste sono le caratteristiche di una banda di criminali composta da cittadini albanesi e rumeni che ha interessato in questi ultimi 8 mesi le province di Cuneo, Torino, Savona e Cairo Montenotte.

A stroncare l'ondata di furti e rapine è stata la complessa operazione “Bisanzio”, condotta principalmente dai Carabinieri di Cuneo, che nei giorni scorsi hanno arrestato 11 persone (10 cittadini albanesi e una donna romena) con varie accuse di associazione per delinquere, rapina, ricettazione e furto in abitazione.

Come sovente accade, l’indagine parte da un fatto apparentemente banale; nell'ottobre 2013, la questura di Varese ferma per un normale controllo un’auto con a bordo due albanesi di 34 e 27 anni, Beshi Zenel e Murrani Lacio. La successiva perquisizione permette di rinvenire un computer portatile e un tablet, rubati nelle zone di Saluzzo e Manta, e i due vengono quindi denunciati "in stato di libertà" con l'accusa di ricettazione. A questo punto gli investigatori di Cuneo, aiutati dai colleghi di Saluzzo, decidono di indagare più a fondo; informato il Pubblico Ministero, inizia quindi l’indagine vera e propria, che si fa via via sempre più complessa.

I due albanesi vengono sorvegliati e li si scopre membri di un ampio gruppo di malviventi attivo nella nostra provincia e in e quelle limitrofe. La batteria inizia a preoccupare seriamente le autorità durante il giorno di Pasqua: alle 4 di notte, cinque di loro a volto coperto, s'introducono in un abitazione di Monasterolo di Savigliano, aggredendo i proprietari e derubandoli.

Nei numerosissimi rapporti di raid successivi, si può facilmente comprendere il loro modus operandi: alcuni membri si avvicinano alla zona prescelta a piedi e, una volta portato a termine il colpo, vengono recuperati dai compagni grazie a due auto (una con il compito di sorvegliare le strade). In altri casi raggiungono gli obiettivi a bordo di mezzi pubblici per essere poi recuperati dai loro sodali con veicoli privati, o rubando in loco autovetture di cui si servono per rientrare alle basi di partenza.

Il blitz dell’Arma scatta il 15 giugno scorso: in serata i Carabinieri arrestano al porto di Bari il membro 19enne Doku Blerim, altri 5 vengono arrestati nelle prime ore del mattino successivo nei covi di Savigliano e Torino; infine il 26enne albese Vani Mario viene riconosciuto in serata in un bar di Viserba, nei pressi di Rimini.

Altri quattro componenti della banda, che nel frattempo si sono allontanati dall’Italia, risultano irreperibili e attivamente ricercati. Di grande rilevanza è il fatto che Beshi, assieme alla complice e compagna Asmarandei Mariana, possedeva un lavoro più che onesto segno, secondo i Carabinieri, che non è necessaria una reale necessità per giustificare i reati di cui sono accusati.

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina nella caserma di Cuneo di C.so Soleri 7, i vertici dei Carabienieri si sono dimostrati soddisfatti dall'esito positivo dell'operazione; la "cooperativa" (come si autodefinivano i membri della batteria), era infatti una delle realtà più pericolose e preoccupanti delle provincie interessate, tanto che si pensa responsabile di circa il 25% dei furti in abitazione denunciati.

Questo importante risultato, sicuramente, è un chiaro esempio dell'efficacia dei contatti e delle collaborazioni tra le varie circoscrizioni territoriali del nostro territorio a seguito della loro recente revisione.

S. G.

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