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Attualità | 10 gennaio 2015, 10:30

Albania e Granda ancora legate: nuove prospettive economiche in vista

Giornalista in visita all'ambasciatore Neritan Ceka, precedentemente ospite a Cuneo: possibili sbocchi per industria, artigianato e commercio

Albania e Granda ancora legate: nuove prospettive economiche in vista

Nuovi eventi per alimentare il ponte economico fra Albania e Granda.

Il giornalista braidese Alessandro Zorgniotti, trasferitosi nella Capitale Tirana, ha avuto un colloquio informale con l'ambasciatore della Terra delle Aquile Neritan Ceka, già ospite della provincia di Cuneo nello scorso settembre, per esaminare la possibilità di nuove missioni dei vertici istituzionali dell'Albania nella Granda per illustrare le possibilità di espansione produttiva, industriale, artigianale e commerciale nel Paese che spalanca le porte dei Balcani del Sud.

La recente pre-adesione dell'Albania alla Ue coniuga il mantenimento della sovranità monetaria con la possibilità di accedere ai fondi strutturali. Opportunità di insediamento sono promettenti nei settori delle energie rinnovabili a partire dall'idroelettrico, della raccolta e del trattamento rifiuti, della meccanizzazione agricola diffusa, della trasformazione alimentare e del turismo, oltre alla possibilità di iniziative editoriali al servizio delle migliaia di Italiani oramai trasferitisi oltre Adriatico.

"Tirana - è la testimonianza del giornalista Zorgniotti - offre ottimi livelli di qualità di accoglienza e di sicurezza per quanti intendano avviare da qui un ragionamento imprenditoriale rivolto anche al resto dell'Albania. Il senso della ospitalità nella legalità qua è sacro e la conoscenza dell'italiano come lingua agevola le relazioni, senza considerare i vantaggi del lek, la moneta locale albanese, il cui valore di cambio con l'euro, associato a una aliquota totale massima del 13% e alle basse tariffe energetiche, di fatto raddoppia il potere di acquisto di uno stipendio o di una pensione ritenuta ai minimi della sussistenza in Italia. I cittadini albanesi, particolare doveroso, sono i primi a condannare senza sconti gli episodi negativi commessi da una estrema minoranza di loro connazionali che non rappresentano affatto lo spirito del Paese delle Aquile".

r.g.

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