Per numerosi esperti del settore il taglio del pelo aiuterebbe a valorizzare i lineamenti del cane a fini esclusivamente estetici. Nel mondo cinofilo molti professionisti credono che, tagliare il pelo del cane, lo aiuterebbe a mantenersi più fresco in estate.
Peccato che la fisiologia del cane funzioni in maniera completamente diversa rispetto a quello che siamo soliti pensare.
Quando si osserva un Malamute, un San Bernardo o un Terranova d’estate viene naturale pensare a quanto stiano patendo il caldo, ma tosare il loro pelo costituisce un errore che può arrecare danni invece che benefici.
Nel Regno Animale esistono specie cosiddette eteroterme (rettili, insetti, anfibi, pesci) la cui temperatura corporea è regolata dall’ambiente esterno, e specie omeoterme (mammiferi e uccelli) che regolano la propria temperatura corporea con il metabolismo.
Uomini e cani (animali a sangue caldo) appartengono a quest’ultima categoria e riescono a mantenere stabile la loro temperatura corporea, anche se all’esterno questa è completamente diversa. Negli esseri umani la temperatura media corporea è mantenuta costante intorno ai 36.6°C indipendentemente che all’esterno ci siamo -10°C o 35°C. Il sistema più importante per il controllo della temperatura interna è il sudore: per ogni grammo di sudore che evapora viene dissipata circa mezza caloria di calore.
I cani possiedono ghiandole sudoripare principalmente sui polpastrelli delle zampe e questo meccanismo è molto meno importante: la temperatura interna è mantenuta costante ispirando aria con il naso ed espellendola dalla bocca ansimando. Per questa ragione tagliare il pelo non costituisce un rimedio alla sudorazione, ma va ad eliminare un prezioso strumento di protezione.
Per dissipare il calore corporeo i cani ansimano: l’aria entra nel naso e trova un tessuto molto complesso e irrorato di sangue che assorbe calore e umidità. Dopo aver rilasciato l’ossigeno ai polmoni, l’aria può essere normalmente espulsa attraverso la canna nasale (oppure attraverso la bocca).
Ansimando il cane permette l’evaporazione dei fluidi attraverso la lingua.
La lingua è un muscolo irrorato di sangue ma dalla superficie ridotta, ne consegue che la superficie esposta in cui scorrono i vasi sanguigni è molto piccola, permettendo al calore di lasciare il corpo del cane.
Più il cane avrà caldo, tanto più tirerà fuori la lingua dalla bocca.
Tosando il cane si va ad eliminare una protezione naturale esponendo la sua delicata cute ai raggi UV e rischiando si ferisca più facilmente: è una pratica da evitare a meno che non sia necessario (motivi chirurgici o legati alla salute dell’animale).
Tosare completamente un cane con sottopelo può anche arrecare danni ai follicoli piliferi, facendo ricrescere il pelo in maniera totalmente diversa da quello originale (più fitto e ispido).
Il pelo del cane, proprio a causa della sua importanza, va invece molto curato.
Spazzolare il cane dà sollievo al nostro fedele amico, rafforza il legame con lui, ma soprattutto è molto utile: in primavera e in autunno i cani fanno la muta per liberarsi del folto pelo invernale o prepararsi al periodo freddo con la sua ricrescita, spazzolandolo ne facilitiamo la ricrescita e può risultare piacevole e rilassante.
Esistono anche alcune razze a pelo duro - come il Barbone - che non possiedono sottopelo e perdono solo il pelo di copertura durante tutto l’anno. Questi cani necessitano di spazzolature costanti per evitare il formarsi di nodi, l’accumularsi di sporco, l’insorgere di dermatiti, parassitosi e non dovrebbero essere lasciati troppo a lungo all’esterno durante la stagione fredda.
Se vogliamo davvero essere di aiuto ai nostri amici a quattro zampe dobbiamo in primis capire che le sue esigenze sono diverse dalle nostre.
L’errore che si commette più spesso è quello di umanizzarli troppo… ma di questo ne parleremo in maniera approfondita la prossima settimana…
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Un bau a tutti, a mercoledì prossimo!