Saluzzo, autenticamente amata “patria”: è l’approccio di cuore di Giacinto Bollea nel libro fresco di stampa “Saluzzo. Un invito alla città” (Fusta editore, in vendita nelle librerie) presentato sabato nella Confraternita della Croce Nera, affollata di pubblico.
Una città “vista” e “letta” attraverso lo “specchio dell’anima” che percorre empaticamente gli ambienti caratteristici, monumenti famosi e opere d’arte che li arricchiscono.
Non è una guida, né un resoconto, né una ricerca culturale, ma un “doveroso omaggio" a Saluzzo da parte di chi vi è nato e vissuto,
Seguendo gli interessi dell'autore, "attraverso la sua saggia e accattivante parola" Bollea getta nuova luce sul complesso urbano architettonico lanciando, come suggerisce nella presentazione lo studioso Marco Piccat la sfida “Saluzzo Go” per riscoprire la città, con occhi nuovi.
L’autore dedica alcune pagine a due personaggi culturalmente importanti anche nella attualità saluzzese, il pittore Matteo Olivero e tipografo Giambattista Bodoni, il primo ricordato da una pinacoteca in un palazzo storico della città, il secondo nella biblioteca storica.
Altre pagine sono dedicate alla leggendaria figura di San Chiaffredo, patrono della città e poiché al territorio saluzzese appartengono realtà monumentali storicamente e artisticamente importanti, quali il castello della Manta e quelli di Lagnasco, nel libro sono allo stesso modo ricordati questi veri e propri capisaldi della realtà locale.
La presentazione moderata dal giornalista Lorenzo Francesconi è stata arricchita dalle letture di Tiziana Rimondotto.
Giacinto Bollea è nato a Saluzzo. È stato farmacista e insegnante. Ha scritto il testo di Saluzzo tra le vecchie nuove mura (Agistudio, Savigliano 1984). Ha collaborato per molti anni con la rivista “Cuneo Provincia Granda”. Ha scritto Elva – Le parole ritornano (Nerosubianco, Cuneo 2008), Elogio del viaggio (Nerosubianco, Cuneo 2010). È autore, con Bruno Rosano, di Elogio di una valle (L’Artistica, Savigliano 2008).