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Attualità | 24 gennaio 2017, 20:45

Fossano punta sull’arte contemporanea: presentato lo studio di fattibilità per il museo diffuso

Ospiterà opere della collezione “La Gaia” di Bruna e Matteo Viglietta in edifici storici del centro

Fossano punta sull’arte contemporanea: presentato lo studio di fattibilità per il museo diffuso

È stato presentato venerdì 20 gennaio lo studio di fattibilità affidato allo studio torinese Bianchi e Malacrino di Torino per la realizzazione di un museo di arte contemporanea diffuso nella città di Fossano commissionato dalla Regione Piemonte nell’ambito della legge 4/2000.

Quello di oggi è un punto di partenza – ha spiegato il sindaco Davide Sordella perché ci fornisce elementi concreti sui quali lavorare, sia per la ricerca dei fondi necessari per la realizzazione che per le misure necessarie per la sua sostenibilità".

Un investimento importante per il polo diffuso nel suo complesso che prende il via dall’impegno sottoscritto da Matteo Viglietta, amante dell’arte contemporanea, grande collezionista ed esperto che ha negli anni sviluppato una collezione, La Gaia, di imponenti dimensioni e di altissimo livello, di concedere al comune di Fossano una parte delle sue opere affinché siano visibili al pubblico e contribuiscano alla valorizzazione della sua città di origine.

Nel complesso le attività suggerite dagli architetti Flavia Bianchi, Claudio Malacrino, Giulia Belloni e Patrizia Franco comportano investimenti di 916.844 Euro per la ristrutturazione di Palazzo Thesauro e del Loggiato della Chiesa di San Filippo e di 1.128.733 per la chiesa di Santa Maria del Salice. Gli allestimenti, la curatela, la comunicazione e i cataloghi ammonterebbero nel complesso ad altri 220.800 Euro comprendendo anche, come area di installazione il fossato del Castello.

Lo studio Bianchi e Malacrino ha, come richiesto dallo studio di fattibilità, fatto un’analisi dei cosiddetti punti di forza e di debolezza del progetto individuando tra gli elementi positivi la rilevanza storico-architettonica e urbanistico-paesaggistico del centro storico; l’elevato grado di accessibilità di Fossano, la rilevanza della collezione La Gaia, le iniziative culturali e sportive radicate sul territorio, la disponibilità di soggetti economici a contribuire fattivamente e finanziariamente alle attività culturali del Comune e al recupero dei beni architettonici; la presenza di una diocesi impegnata nella valorizzazione dei beni culturali e la disponibilità del comune a mettere a disposizione gli immobili. Dall’altro lato hanno evidenziato come note negative l’assenza di licei artistici e scuole d’arte, il centro storico non ancora pedonalizzato in un contesto in cui si dà per scontato che un centro come quello di Fossano sia pedonale, un ufficio turistico che osserva un orario ridotto, i pesanti interventi di ristrutturazione richiesti dai siti individuati e le limitate esperienze espositive nel campo dell’arte contemporanea nel territorio.

Altro elemento di valutazione è stato quello, previsto dalle linee guida per la redazione degli studi di fattibilità, delle cosiddette opportunità e minacce. Per opportunità gli architetti hanno individuato il passaggio di proprietà al comune del castello degli Acaja, la presenza di un tessuto giovanile interessato alle diverse forme di produzione artistica e alla loro contaminazione, l’incremento della domanda di conoscenza dei beni culturali che non appartengano ai circuiti turistici di massa, la disponibilità dei visitatori di musei e mostre a spostarsi, i bandi a regia regionale a sostegno di iniziative culturali, il rilancio della fondazione Artea e la disponibilità del Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ad attivare corsi a Fossano. Dall’altro lato persiste la scarsità di risorse pubbliche da impegnare in attività culturali e alcune istituzioni culturali che stanno attraversando un periodo di crisi potrebbero concentrare su di sé le risorse disponibili. A ciò si aggiunge la difficoltà di comprensione da parte di molto pubblico di comprensione dell’arte contemporanea. Ultima minaccia individuata dallo studio incaricato di eseguire lo studio di fattibilità è la vicinanza con Torino, dove si svolgono molte iniziative nel campo dell’arte contemporanea. Secondo gli architetti questa vitalità torinese potrebbe agire da forza centripeta disincentivando il pubblico a raggiungere Fossano: ci auguriamo però che il “turista dell’arte” veda invece nel Fossano Art Lab un’opportunità aggiuntiva su un territorio che rappresenta un mix unico di storia, arte di tutte le epoche ed enogastronomia.

Agata Pagani

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