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Attualità | 20 dicembre 2018, 16:30

Il polittico Hans Clemer da Celle di Macra al Palazzo dei vescovi di Saluzzo

Lo spostamento, con l'assenso della comunità di Celle Macra, per motivi di sicurezza dovuti alle condizioni della chiesa in val Maira di cui si attende l’urgente restauro. Le tavole furono dipinte nel 1496 su committenza del sacerdote Giovanni Forneri di Piasco. Tre aperture straordinarie all’antico episcopio saluzzese, da domani venerdì 21 dicembre

Il polittico di Hans Clemer di Celle Macra del 1496

Il polittico di Hans Clemer di Celle Macra del 1496

Il polittico di Hans Clemer dalla Chiesa parrocchiale di Celle di Macra è stato temporaneamente trasferito nella Cappella di San Sebastiano dell’antico Vescovado di Saluzzo,  in via Maghelona.

L’operazione grazie ai fondi messi a disposizione nell’accordo triennale tra Regione Piemonte e Cei (Conferenza Episcopale Piemontese) per progetti di valorizzazione integrata) e nell’anno in cui la Regione Ecclesiastica chiede agli istituti culturali diocesani di riflettere sul tema “Piemonte – Europa”. 

L’antico episcopio che lo accoglie, ha messo in calendario tre aperture straordinarie nel periodo natalizio per le tavole del maestro d'Elva e altre preziose opere esposte: venerdì 21 dicembre dalle 13 alle 19, mercoledì 26 dicembre dalle 15 alle 19, con il concerto di Santo Stefano alle 16. Apertura straordinaria anche domenica 6 gennaio dalle 15 alle 19. 

Nella Cappella del Vescovado, insieme alla croce franco-provenzale ed al reliquiario anversese entrambi di Revello, si sono aggiunti i calici di Dinant, di Marmora e di Cardè e poi il reliquario di Pratavecchia. Alla raccolta, grazie alla mostra “Cattedrale Contemporanea” contribuisce l’Orpheus’ s Dream di Nicola Bolla. E’ temporaneamente fuori sede la cassetta per le reliquie di San Chiaffredo, donata da Cristina di Francia, concessa in prestito al Museo Civico d’ arte Antica di Torino per la mostra dedicata alle Madame Reali.  

Lo spostamento a Saluzzo delle cinque tavole dipinte nel 1496, nella Parrocchiale di San Giovanni Battista di Celle Macra, dal pittore di corte di Ludovico e Margherita de Foix, è stato autorizzato dalla Soprintendenza e dalla comunità del paese, dopo la disponibilità ad accoglierlo del Palazzo dei Vescovi, dove potrà essere ammirato fino al completamento del cantiere della chiesa in val Maira, previsto per metà 2019.

E’ al via infatti il restauro del tetto dell'edificio, sorto tra il 1724 ed il 1726 (su una struttura medioevale preesistente) urgente per le condizioni di alcune capriate, il cui cedimento repentino potrebbe creare un “effetto domino” ai danni di tutta la struttura. 

La chiesa è stata chiusa da un' ordinanza del Comune dopo un sopralluogo a novembre (in previsione delle nevicate della stagione invernale) per garantire l’incolumità delle persone. Dopo la disposizione, in via cautelare, il nullaosta allo spostamento da parte dell ’Ente di tutela e della Soprintendenza. 

Il restauro delle coperture della chiesa è candidato ai finanziamenti 8x1000 della Cei con una spesa prevista di 237.320 euro. 

"Oggi si ritiene che l’artista Hans Clemer e il marchese di Saluzzo ebbero modo di incrociare i propri destini ad Aix-en-Provence - racconta Sonia Damiano dell'Ufficio Beni culturali della Diocesi di Saluzzo - là dove Ludovico risiedette dal 1487 al 1490, rivestendo la carica di Governatore della Provenza per conto del re di Francia. La prima attestazione documentaria relativa al pittore originario della Diocesi di Cambrai, nell’antica Contea di Hainaut, ormai trasferitosi a Saluzzo al seguito del marchese, risalirebbe al 1494, mentre la prima sua opera attualmente individuata del periodo piemontese è il polittico di Celle, dipinto nel 1496 su committenza del sacerdote Giovanni Forneri di Piasco; il personaggio, ritratto in preghiera e presentato alla Vergine col Bambino da San Giovanni Battista, forse fu parroco di Celle, e certo membro di una famiglia che rivestì importanti incarichi presso la corte marchionale".

Lo spostamento dell’opera da Celle  e l’allestimento nel museo diocesano è avvenuta a cura del restauratore Cesare Pagliero. I valori di temperatura e umidità relativa cui le tavole erano sottoposte nella sede abituale sono stati confrontati con quelli registrati nella Cappella di San Sebastiano del Palazzo dei Vescovi. L’esito del monitoraggio tuttora in corso ha determinato l’assenso alle operazioni.

"Il polittico dialoga ora con la croce processionale della Collegiata di Revello condividendo l’epoca di esecuzione e la cultura figurativa di riferimento orientata verso la Francia meridionale".

Il Polittico di Celle- descrizione

Sulle tavole, da sinistra verso destra, e dal basso verso l’alto, sono raffigurati: San Pietro, San Giovanni Battista che presenta il committente Giovanni Forneri, la Madonna col Bambino, San Giovanni Evangelista, San Paolo, San Sebastiano, San Michele, l’Annunciazione, Santa Maria Maddalena, Santa Caterina d’Alessandria, San Lorenzo, Sant’Antonio abate, due angeli reggi scudo, San Nicola da Bari, Santo Stefano. Al di sopra e al di sotto dei tondi dell’angelo annunziante e dell’Annunziata compare l’iscrizione: “V[ENERANDUS]/ D[OMINUS] IOHANNES FORNERO/ D[E] ARPEASCHO FECIT/ FIERI/ 1496”.

vilma brignone

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