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Attualità | 09 giugno 2020, 16:31

Saluzzo, slitta l’apertura del cinema: situazione ancora incerta e nessun nuovo film da vedere

Il settore sta attendendo nuove disposizioni. "Il cinema deve rimanere un piacere" afferma il gestore della AM Multisale di piazza Cavour." Non si può pensare che i componenti di una famiglia vengano al cinema per vedere un film distanziati

L'ingresso del cinema Multisala Italia

L'ingresso del cinema Multisala Italia

In coda alle aperture post lockdown indotto dal Coronavirus, arrivano cinema e teatro. La ripartenza è prevista a giorni, per il 15 giugno, dopo la chiusura dell’8 marzo scorso. Molto probabilmente non sarà puntuale. La maggior parte delle sale cinematografiche italiane farà slittare l’apertura. Si parla di fine agosto o ancora di settembre. 

L’Anec, Associazione Nazionale Esercenti Cinema ritiene “irricevibili” le  misure per il settore. Anche la Multisala Italia di Saluzzo non aprirà per il 15 e resta in attesa di ulteriori sviluppi. “La situazione è ancora fluida e le nuove regole di sicurezza sono attese a giorni" afferma GianGiacomo Moschetti gestore del cinema di piazza Cavour.

Gli attuali paletti sono molto penalizzanti ed emerge anche un problema di immagine oltre che economico, in questo percorso di ripartenza, sostiene. Al chiuso la capienza massima dovrà essere di 200 persone, mille all’aperto. Varrà la distanza di un metro tra gli spettatori. Ingressi scaglionati e posti preassegnati con la prenotazione online e pagamento elettronico.

“Sono molto preoccupato per la situazione. A queste condizioni non so se sperare  di aprire o rimanere chiuso- sottolinea il  gestore - Andare al cinema deve continuare ad essere un piacere. E’ impensabile far sedere lontano uno dall’altro i componenti di una famiglia che si reca insieme a vedere un film".

Tra i punti  lamentati dagli esercenti  c’è  proprio ( ad oggi) la mancata possibilità di inserire un distanziamento “collettivo” e “di gruppo“, piuttosto che  quello individuale.  

Nel caso delle sale saluzzesi un posto sarebbe occupato e due no.  La Sala 1 ad esempio da 270 posti,potrebbe contenere solo 110 spettatori.

"Elemento fondamentale  che impedisce l’apertura è inoltre  il fatto che non ci sono prodotti nuovi -  spiega Moschetti- Il noleggio ha congelato quei film che si aspettavano questa primavera e per il momento non ne ha messi di nuovi a disposizione. Il mercato cinematografico mondiale sta aspettando le reazione post Covid dei due paesi che contano particolarmente  in questo settore Cina e  Stati Uniti.  E’ impensabile proporre pellicole, già viste  gratuitamente  sui canali streaming in questi mesi di lockdown a casa propria. E di nuove non ce ne sono.

Le richieste  normative per l’apertura sono molto pesanti per le incombenze ed economicamente per un settore come  il nostro".

Non ultima tra le penalizzazioni  il fatto che sia vietata, all’interno del cinema, a vendita di bevande o pop corn, mentre i bar all’esterno lo possono fare.

Sempre secondo gli operatori con queste misure la sala cinematografica rischia di essere percepita come il luogo più pericoloso tra tutti quelli di carattere sociale e aggregativo, dando un' impressione sbagliata all’opinione pubblica. Il settore, sostengono," è sempre stato molto attento alle misure di sicurezza”.

 

Vilma Brignone

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