Ha suscitato notevole stupore e, per certi versi anche indignazione, la clamorosa fuga di un detenuto avvenuta ieri pomeriggio, martedì 9 agosto, dal carcere Cerialdo di Cuneo.
Il fatto è avvenuto in pieno giorno, probabilmente durante l’ora d’aria dell’uomo, un 32enne accusato di omicidio non nuovo a questo tipo di comportamenti: aveva infatti tentato di evadere già alcune settimane fa dal carcere di Spezia e per questo era stato trasferito a Cuneo.
Il detenuto, dopo avere scavalcato il muro di cinta e la recinzione si è dato alla fuga e per qualche ora la sua evasione sembrava essere riuscita. Gli agenti di polizia penitenziaria lo hanno però riacciuffato alla stazione ferroviaria del capoluogo mentre era sul treno in partenza per Torino, riconducendolo in carcere. Per lui, con ogni probabilità scatterà l’ennesimo trasferimento.
Il fatto ha scosso l’ambiente carcerario, con i sindacati di polizia che hanno immediatamente denunciato i problemi di organico nei quali versa non solo il Cerialdo, ma l’intero sistema carcerario italiano.
Ieri nel carcere di Cuneo era presente anche il garante dei diritti dei detenuti del Cerialdo, Alberto Valmaggia, che sul momento non si è accorto dell’evasione. “Stavo facendo dei colloqui - dice l’ex sindaco di Cuneo - e ho notato del trambusto, venendo a conoscenza dell’evasione solo in seguito. Del fatto in sé onestamente non so nulla”.
Anche Valmaggia sottolinea il problema del personale: “Frequento settimanalmente la struttura e riscontro una notevole carenza di personale, che in questo periodo si aggrava. E stato aperto un reparto nuovo con aggravio di mansioni ed a tutti i livelli mi segnalano turni stressanti ed un aumento di straordinari per coprire i colleghi in ferie estive”.
Il problema non sarebbe però strettamente legato all'estate: “Si protrae da tempo – continua Valmaggia -. nel periodo delle ferie è peggio, ma anche qualche settimana fa la situazione non era facile. Tra il personale ci sono stati parecchi candidati alle elezioni Amministrative che durante i 40 giorni che hanno preceduto le votazioni hanno usufruito dell’aspettativa, aggiungendo problemi ai problemi”.
Il garante dei detenuti non denuncia particolari criticità circa il sovraffollamento del Cerialdo: “Il numero dei detenuti è nella norma. Cuneo serve un po’ da polmone a Torino, che invece è ingolfata. Ci sono molti detenuti che vorrebbero stare a Torino e non possono, ma la situazione non sta creando disagi. Qui sono 2, al massimo 3 per cella, le difficoltà stanno nella convivenza di diverse situazioni: ci sono detenuti al 41 bis, altri in attesa di giudizio, fino a quello con pena definitiva. Tutti con esigenze differenti, che rendono il carcere più difficile da gestire”.
Alberto Valmaggia vive il carcere nel suo quotidiano: “Quel che vedo è la difficoltà di gestione del personale, a partire dalla catena di comando. Anche lì c’è qualche problema: la direttrice, per esempio, è costretta a lavorare su più penitenziari ed inoltre manca ancora il comandante”.