Sondaggi geologici e sismici per poter garantire in tempi certi la progettazione e l'affidamento dei lavori per la ricostruzione del ponte Odasso a Garessio.
A un anno dall'alluvione il comune resta "mutilato" a causa delle lungaggini burocratiche e da dinamiche di un Governo troppo lontane dalle necessità dei paesi più piccoli.
In tempo record, il 30 ottobre 2020, a poche settimane dall'alluvione avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 del mese, il sindaco ed ex ministro, Ferruccio Fazio era riuscito, in ciò che altri avevano fallito: chiedere ed ottenere l'abbattimento del ponte Odasso, diventato pericoloso durante le piene del Tanaro (leggi qui).
Entro il mese di dicembre 2020 il borgo Ponte era poi stato ricollegato con una passerella Bailey presa in affitto dal comune, mentre a gennaio era già stato presentato il concept, firmato Giugiaro, per il nuovo ponte Odasso (leggi qui).
Poi, pochi mesi dopo, a febbraio, era stato anche abbattuto il ponte della ex "Lepetit" (leggi qui), quello che sorgeva sulla ex provinciale 582 del Colle di San Bernardo, oggi di competenza ANAS; il tutto per mettere in sicurezza l'area dove oggi sorge l'Huvepharma, stabilimento gravemente danneggiato dall'alluvione. Ora, però, a due anni dall'alluvione, la ricostruzione sembra essersi arenata per colpa della burocrazia.
[L'abbattimento del ponte della "ex Lepetit" - Foto Viola Balbo]
"Il grosso è stato fatto. Rimesse in ordine le frane, messi in cantiere i ponti piccoli. Per i danni estesi e gravi, lo Stato e la Regione ci sono stati", sottolinea il primo cittadino. Il problema sono i due ponti abbattuti, l'Odasso (leggi qui), in centro paese, e quello sulla ex provinciale 582 del Colle di San Bernardo, ora di competenza Anas (leggi qui). - spiegava il sindaco Fazio alcuni giorni fa (leggi qui). -"Il Mef e la Ragioneria di Stato hanno sollevato problemi di rendicontazione e al momento il rifacimento del ponte Odasso è bloccato. La Regione ci sta aiutando, ma non abbiamo previsioni. L'altro problema riguarda il ponte sulla ex provinciale 582, ora di competenza Anas, che per ora non sta facendo nulla." "Ecco, sono queste le due criticità, ma noi non abbiamo margine di intervento".
Il comune, però, ha deciso di non stare fermo a guardare e quindi si è accollato le spese per i carotaggi, fondamentali per la ricostruzione del ponte Odasso, in modo da rispettare i tempi.
"La Regione ha garantito il finanziamento per la ricostruzione del ponte, presentando domanda a valere sul PNRR, ma ancora manca la delibera del Governo, con il via libera della Corte dei Conti" - spiega Fazio - "Dunque abbiamo deciso di buttare il cuore oltre l'ostacolo, anche se il bilancio del nostro comune, che conta circa 3mila abitanti, è magro, abbiamo deciso di sostenere le spese per i carotaggi per non perdere tempo, non possiamo farci trovare impreparati."
I finanziamenti a valere sul PNRR, infatti, prevedono entro il 31 dicembre 2023, l'affidamento dei lavori alle imprese, dunque entro la primavera del 2022 il progetto esecutivo deve essere pronto, ecco perché il Comune è corso ai ripari accollandosi le spese e sperando in un futuro rimborso.