Domenica 30 aprile la città di Bra ha celebrato il suo Santo Cottolengo. Il parroco don Giorgio Garrone ha presieduto la Santa Messa nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, dove il 4 maggio 1786 venne battezzato il piccolo Giuseppe Agostino Benedetto.
Nell’introduzione, il celebrante ha esaltato la figura del co-patrono di Bra e concittadino, che nella sua esperienza di fede ha unito i due estremi dell’umanità, il ricco e il povero, legati dal filo della condivisione fraterna e dell’altruismo.
Presenti all’altare anche i presbiteri braidesi nella solenne liturgia, animata dal coro interparrocchiale. Tra i banchi le suore cottolenghine, che a Bra proseguono con forte zelo l’opera del proprio fondatore. Questo importante appuntamento di fede ha richiamato una significativa assemblea di fedeli alla quale si è aggiunta una delegazione dell’Amministrazione comunale con il sindaco Gianni Fogliato e gli assessori Lucilla Ciravegna, Daniele Demaria e Luciano Messa.
È stata una cerimonia all’insegna della devozione in cui tutta la comunità braidese si è stretta intorno al suo concittadino più illustre, facendo esperienza della Divina Provvidenza, che ha disegnato per ciascuno una storia di grazia particolare.
Come ha sottolineato suor Marta Marini dell’opera cottolenghina di Alba nella sua riflessione sulla Parola della IV domenica di Pasqua: "I veri predicatori sono gli anziani e gli ammalati che sono ospiti nella nostra piccola casa. Loro ci insegnano a comprendere e vivere il Vangelo. La buona notizia è che Dio ci ama, si prende cura di noi e non ci lascia soli. Questo è anche il messaggio del Cottolengo che attraverso la sua opera continua a testimoniare la dignità e il valore della vita. Perché l’unica cosa che conta è l’amore".
Pregare insieme, ringraziare e affidarsi è stata l’essenza di questa festa, che chiama ognuno di noi a esportare nella vita quotidiana il messaggio che dimorava sulle labbra di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e custodito nel cuore di tutti: «Deo Gratias!».
Il Cottolengo in pillole
San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui denominata Piccola Casa della Divina Provvidenza che, dopo la sua morte, è popolarmente detta Cottolengo, nasce il 3 maggio 1786 a Bra, in una famiglia medio borghese con salde radici cristiane, primogenito di 12 figli. Alcuni anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, è impressionato dalle condizioni di povertà degli uomini del suo tempo.
Ispirato da Dio e animato da spirito evangelico, in poco tempo Giuseppe Cottolengo dà vita a diffuse iniziative a favore degli uomini più bisognosi mostrando un grande spirito di accoglienza e di fiducioso abbandono a Dio, fino a spendere tutta la propria esistenza per la causa dei poveri, secondo il concetto: «Caritas Christi Urget Nos».













