Un Campus per specializzandi nel cuore della città, lì dove centinaia di giovani cuneesi si ritrovavano, "dai Tuma".
Si chiamerà Campus Tomasini e sorgerà, come annunciato nelle scorse settimane da Targatocn, in via Statuto 14, storica sede del collegio della Compagnia di Gesù, ordine che ha lasciato la città nel 2021 lasciando vuoto e inutilizzato quel grande spazio, per decenni pieno di vita e futuro.
Riaprirà e continuerà ad avere una valenza sociale e di servizio, imprescindibile volontà dei Gesuiti, che mai lo avrebbero ceduto a fini speculativi. Proprio questa finalità del Campus ha fatto sì che si raggiungesse l'accordo con la Fondazione Ospedale Cuneo.
Un progetto ambizioso e bellissimo, presentato questa mattina nella chiesa al piano terra dell'edificio che sarà venduto proprio alla Fondazione, per realizzare quello che la presidente Silvia Merlo ha più volte definito "un sogno", ricordando l'insegnamento del padre Amilcare, che le ha trasmesso "il coraggio di osare".
"Qui sorgerà un campus per giovani medici che vogliono formarsi all'ospedale di Cuneo", ha detto la Merlo. Tutto ha preso il via oltre un anno e mezzo fa, individuando l'edificio da adibire a Campus inizialmente in piazza Europa, nell'ex sede Ubi e, dopo che la cosa è sfumata, in questo edificio pieno di storia e spiritualità.
Presenti alla conferenza tanti dei soggetti coinvolti, in una sinergia di territorio importante: dal vescovo di Cuneo e Fossano Piero Delbosco a padre Roberto Boroni in rappresentanza della Compagnia di Gesù. Presenti il consigliere provinciale Davide Sannazzaro, la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, l'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il direttore generale dell'ospedale di Cuneo Livio Tranchida e il presidente della Regione Alberto Cirio. Presenti anche tanti medici e direttori di Reparto e tanti cittadini affezionati a quel luogo che tornerà ad essere un patrimonio della città, luogo di cultura e aggregazione.
IL PROGETTO DELL'ARCHITETTA SILVIA OBERTO
La filosofia progettuale che ha guidato l'architetta Silvia Oberto è stata quella di rendere quegli spazi disponibili per la città: nei 2700 metri complessivi di superficie lorda ci saranno il giardino, la caffetteria, l'auditorium, la sala congressi e la piazza sul tetto. Sarà il verde l'elemento distintivo di tutto il complesso, altamente tecnologico ed efficiente a livello energetico. Il tutto, mantenendo i segni distintivi del collegio, con un nuovo ingresso privo di barriere architettoniche.
La chiesa rimarrà consacrata, per volere del vescovo e dei Gesuiti, ma sarà anche Aula magna e sede di convegni e incontri. Sarà rimodernata, verranno rimossi i banchi ma resterà comunque un luogo di culto, intitolato a padre Pierino Ghi, sacerdote gesuita amatissimo.
Il cortile di 1500 metri quadri, ora asfaltato, diventerà un grande giardino aperto alla città, con un bar-caffetteria nel portico, che sarà chiuso da ampie vetrate.
Il tetto del Bonelli, settecento metri quadri di superficie che già negli anni '30 del secolo scorso erano adibiti a luoghi per fare sport - c'erano campi da tennis - diventerà una sorta di piazza in quota, con una bellissima vista sulla città e sulle montagne. "Piazza del Sapere", come l'ha definita Sannazzaro che, per la Provincia, ha garantito la disponibilità dell'ente, proprietario del Bonelli.
Il piano terra sarà costituito dalla Chiesa, che sarà, appunto, aula magna, sala congressi, auditorium e spazio espositivo. Ci sarà una sala riunioni, la sede della Fondazione Ospedale Cuneo, la Caffetteria/bar e gli uffici amministrativi con la reception.
Al secondo piano 40 unità residenziali, dotate di tutti i comfort abitativi e tecnologici, gli spazi comuni, i pozzi di luce e altro verde, sala studio e sala audio/video oltre alla sala per la ristorazione e preparazione dei pasti.
Unanime il plauso per questo progetto, da parte di tutti gli intervenuti, che hanno sottolineato come sia necessario creare attrattività per i medici, perché vengano a Cuneo. La Regione, come ha spiegato Cirio, sta creando percorsi di premialità proprio per i medici che sceglieranno di lavorare in ospedali decentrati, come il Santa Croce e Carle.
Ed è qui che è intervenuto il dottor Livio Tranchida: "Nel nostro ospedale ci sono 100 specializzandi. Tanti arrivano dal Sud, ma non perché non hanno alternative. Vengono a Cuneo perché siamo una struttura di eccellenza, per le persone che ci lavorano e per i macchinari e le attrezzature di cui disponiamo. Questo progetto si innesta in questa eccellenza".
Infine l'invito conclusivo di Silvia Merlo a destinare il 5 per mille alla Fondazione Ospedale Cuneo, per realizzare questo progetto che sarà a favore dell'intera città. Il vescovo Delbosco ha espresso fiducia: "Sono certo che ce la faremo. Osiamo e doniamo, perché bisogna sognare".