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Cronaca | 11 dicembre 2025, 17:06

Teste e pelli di cinghiale davanti ai rifugi per animali di Cussanio e Brondello: "Un gesto intimidatorio per la nostra petizione"

I responsabili di Pinco Pallino e Anima L Bosco hanno richiesto l’intervento di Carabinieri, Asl e guardie zoofile: "Qalcuno ci vuole spaventare e zittire"

Le pelli ritrovate davanti all'ingresso del Pinco Pallino

Le pelli ritrovate davanti all'ingresso del Pinco Pallino

"Cinque pelli di testa di cinghiali scuoiati e messe come tappeto", davanti al cancello del "Pinco Pallino".  E "una testa nel cassone della raccolta cibo" del collegato "Anima L Bosco".

E’ quanto accaduto ai danni dei due rifugi per animali di frazione Cussanio a Fossano e di Brondello, in valle Po.

A denunciarlo i loro responsabili attraverso le pagine social delle due strutture. Gli stessi stigmatizzano "un gesto sadico e intimidatorio, che ha fatto inorridire volontari e visitatori dei rifugi", facendo sapere di avere richiesto l’immediato intervento di Carabinieri, Forestali e Asl, "per denunciare l'accaduto e per lo smaltimento delle spoglie, per evitare gravi rischi sanitari e di bio-sicurezza".

"Non possiamo affermarlo con certezza – spiegano, rimandando agli esiti delle indagini avviate dalle Guardie zoofile – ma crediamo che questo fatto, sia accaduto a seguito della petizione che abbiamo lanciato pochi giorni fa", aggiungono, richiamando la sottoscrizione on line da loro avviata (qui) per chiedere "una zona di rispetto attorno al rifugio di Brondello". Un’iniziativa che sinora ha raccolto il favore di oltre 2mila persone.

"Soprattutto di domenica – tornano a lamentare – siamo circondati dai cacciatori e da colpi di arma da fuoco, esplosi a poca distanza, e dai loro cani, che finiscono per braccare gli animali ospitati nei nostri recinti. Abbiamo documentato diversi episodi in cui gli animali ospitati – caprioli, conigli, pecore, capre, maialini, cavalli, tutti provenienti e provati da maltrattamenti e pervenuti dalle istituzioni – sono andati in forte stato di stress per i cani che li hanno circondati in muta, abbaiando e ringhiandogli contro. Gli animali, nei giorni di caccia, rischiano di morire d infarto, i volontari non riescono a operare in pace e i visitatori, si trovano in un clima di ansia e paura".

Da qui il sospetto di un gesto che, per le sue macabre modalità, "porta a pensare che qualcuno ci voglia spaventare e zittire. Ma non possiamo stare zitti, né subire in silenzio, ciò che accade nei giorni di caccia, al rifugio di Brondello".

[Quando fatto ritrovare a Brondello]

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