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Attualità | 11 ottobre 2010, 16:00

Riconteggio delle schede a Cuneo: il presidente Cota perde altri 764 voti

Le operazioni sono state condotte a termine in 4 giorni anziché in 15, come era stato preventivato

Immagine di repertorio

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Con la compilazione dei verbali definitivi si sono concluse questa mattina al tribunale di Cuneo le operazioni di riconteggio dei voti delle schede elettorali contestate alle ultime elezioni regionali. La provincia di Cuneo ha sostanzialmente confermato quanto già emerso negli altri collegi piemontesi: il presidente Cota perderebbe gran parte dei voti, 764  preferenze pari all’81%,  attribuiti alle liste “Al Centro con Scanderebech” e “Consumatori”.

In particolare dai verbali del tribunale di Cuneo emerge che dei 592 voti attribuiti alla lista di Scanderebech, solo 108 avrebbero la doppia croce sulla lista e sul candidato presidente. Stesso discorso vale per il movimento dei Consumatori: su 342 voti considerati validi a marzo scorso, solo 30 avevano una specifica indicazione per il presidente Cota. Al conteggio finale mancano all’appello due sezioni, quelle di Montà n°2 e 4, in cui erano stati registrati 6 voti per Scanderebech. Altre irregolarità sono state individuate dalla commissione elettorale in tre 3 sezioni e quindi verbalizzate in modo che il TAR possa successivamente valutarle.

Nonostante i timori della vigilia, le operazioni di riconteggio – condotte a termine in 4 giorni anziché in 15 - si sono svolte senza particolari intoppi, anche se hanno richiesto un notevole impegno da parte del tribunale che ha dovuto rinviare alcuni processi, e per il personale delle cancellerie che ha potuto ottemperare solamente agli impegni più urgenti e improcrastinabili. Il tutto, come già detto altre volte, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato che il prossimo 18 ottobre dovrà esprimersi in merito alla richiesta, da parte dei legali di Cota, di annullamento della sentenza del TAR, e della conclusione del procedimento penale per truffa a carico della lista dei Pensionati.

Se quest’ultima vicenda dovesse concludersi con una condanna, sarebbe praticamente inevitabile l’annullamento della consultazione elettorale con conseguente ripetizione delle elezioni, come già avvenuto in passato nella Regione Molise.

Camilla Pallavincino

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