“L'Accompagnatore Naturalistico o Guida Escursionistica Ambientale è un professionista preparato, con campi di competenza ampi che comprendono la montagna e il terreno innevato. Si fanno pagare perchè si tratta di un lavoro, hanno partita iva e pagano le tasse”.
In riferimento all'articolo sulle guide alpine che contestano l'abuso di professione pubblichiamo una rettifica da parte dell'Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche. Specifichiamo anche che non era nostro intento sminuire la categoria: scrivendo di accompagnatori abusivi si faceva riferimento a soggetti che si fanno pagare in nero evadendo il fisco (ndr).
Chi sono le guide naturalistiche? È Guida Ambientale Escursionistica chi, per attività professionale, accompagna in sicurezza, a piedi o con altro mezzo di locomozione non a motore (fatto salvo l’uso degli stessi per raggiungere i luoghi di visita), persone singole o gruppi in ambienti naturali, anche innevati, assicurando anche la necessaria assistenza tecnica e svolgendo attività di didattica, educazione, interpretazione e divulgazione ambientale ed educazione alla sostenibilità. L’escursionismo rappresenta senza dubbio il cuore dell’attività professionale ed è quindi curato in modo molto attento lo sviluppo delle capacità di condurre un gruppo su ogni terreno, e a ogni quota, con esclusione delle difficoltà di carattere alpinistico.
In Piemonte le Guide Escursionistiche Ambientali sono formate con programmi e corsi parastatali voluti direttamente dalla Regione Piemonte: “Siamo ASSICURATI e fatturiamo i nostri introiti - specificano dall'Aigae -. Oltre ad essere stati istituiti dalla Regione Piemonte nel lontano 1989 e oggi regolati dalla legge regionale 33/2001, la nostra figura rientra nelle professioni "senz'albo o non riconosciute" previste da una legge nazionale (la numero 4 del 2013) e sono soggetti a formazione e aggiornamento continuo, oltre a non avere espliciti divieti salvo quello di usare mezzi per la progressione quali corda, picozza e ramponi e neppure in merito a terreni innevati o alla quota. La sentenza della Corte Costituzionale numero 459 del 2005 non vieta terreni innevati e/o rocciosi alla nostra professione ma sancisce il nostro diritto di accompagnare singoli o gruppi in ambiente montano”.