Nuova stangata in vista per i lavoratori esclusi da "Quota 100": con l'abbandono dell'iniziativa anche quelli della Granda rischiano infatti di dover aspettare altri cinque anni per raggiungere l'agognato traguardo (almeno).
E' quanto reso pubblico da IlSole24Ore nella giornata di ieri (3 ottobre); l'uscita da "Quota 100", insomma - in mancanza di armonizzazioni di sorta - sarà tutt'altro che indolore. E nella prossima legge di Bilancio sembra non esserci traccia di ddl relativi alle pensioni.
Lo scalone che attenderebbe i lavoratori a fine 2021 sarebbe più grave dell'ultimo sperimentato, ovvero quello del 2004 relativo alla riforma Maroni, che ha reso necessaria la riforma Damiano e la destinazione di ulteriori 65 miliardi di spesa pensionistica.
Unica, magra, consolazione per i lavoratori sarà che quando "gli esclusi" andranno finalmente in pensione, questa sarà del 22% più alta rispetto a quella di chi è stato invece incluso in "Quota 100". Allo stesso modo i cinque anni di lavoro ulteriori avranno fruttato sicuramente di più.