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Attualità | 09 giugno 2023, 14:30

Sul belvedere di La Morra l’ultima opera dello scultore Franco Alessandria

Perché un rinoceronte sul punto panoramico di piazza Castello? E che ci fa davanti a lui una poltrona con la coda del diavolo?

Franco Alessandria con l'opera posata sul belvedere lamorrese

Franco Alessandria con l'opera posata sul belvedere lamorrese

Franco Alessandria ne ha combinata un’altra delle sue. Ha messo insieme i due verbi che ci vengono insegnati per primi a scuola 'Essere' e 'Avere' e ha dato loro una fattezza scultorea e tangibile.

'Essere' è un rinoceronte di notevoli dimensioni, potente e primordiale, con il manto brullo come un terreno arido e desolato. 'Avere' è una poltrona ricca di simbologia con una cassetta-salvadanaio posizionata su un bracciolo e la coda del diavolo a far capolino ammonitore.

L’installazione, posizionata nei giorni scorsi in piazza Castello, il Belvedere Unesco a La Morra, non mancherà di attirare l’attenzione dei turisti che visitano uno dei luoghi più panoramici di tutte le Langhe e susciterà qualche riflessione sul tempo in cui viviamo, che, come dice l’artista di Piozzo: “Sembra imperniato sull’Avere, sul possedere ricchezza, oggetti, denaro, a discapito dell’autenticità dell’Essere, e con tutti i pericoli che ciò comporta, l’arroganza, la sfrontatezza, il cinismo a cui ci stiamo un po’ tutti abituando. La bestia possente è istinto, passione, sentimento, ciò che si sta perdendo e che non riesce a contrastare la freddezza di una società che non sa più riconoscere la propria natura”.

Abbiamo sentito il parere della sindaca, Marialuisa Ascheri: “Con piacere La Morra torna ad accogliere, nella cornice Unesco di piazza Castello, un’installazione: il dittico “Essere e Avere” di Franco Alessandria. Un grande rinoceronte bianco, che rappresenta l’Essere, messo davanti a una importante poltrona adorna di simboli, che rappresenta l’Avere.  

Come accaduto in passato, con altre sculture del medesimo artista, l’opera dialoga con quel bellissimo palcoscenico che è il nostro Belvedere il quale così diventa non solo un luogo, un balcone dal quale affacciarsi per ammirare il panorama delle Langhe, ma anche uno spazio mentale nel quale dialogare con le provocazioni che ogni opera artistica porta con sé".

L’installazione rimarrà a La Morra nei prossimi mesi e sarà certamente fotografata e diffusa dal web, con la speranza che se ne comprenda davvero il significato intrinseco e profondo.

Silvano Bertaina

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