“Dichiarati donatore”. È il titolo della campagna mediatica per la promozione della donazione degli organi che vede Luciana Littizzetto come testimonial.
L’iniziativa dell'AITF (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato) ha trovato il supporto del Centro Nazionale Trapianti e di molte altre associazioni del settore. Targato Cn è media partner locale dell'iniziativa e proporrà sulle pagine social brevi spot in cui la comica torinese risponde ad alcune “domande pirle” sul tema.
Se sono un uomo posso donare gli organi ad una donna?
Ecco la risposta di Luciana Littizzetto, guarda il VIDEO:
“Tutto è nato da un incontro con la Littizzetto a seguito del suo intervento pubblico sulla donazione degli organi nella trasmissione 'Che tempo che fa' quando raccontò la storia della sua amica Paola, trapiantata proprio a Torino, dopo due anni in lista di attesa – racconta il presidente AITF borgarino Marco Borgogno-. Un progetto partito da Torino che arriverà in tutta Italia. Alla sua maniera cerchiamo di scuotere le coscienze degli oppositori e degli incerti. Sono convinto che gli spot di Luciana, nel suo stile canzonatorio, siano utili a far riflettere e a rendere normale quello che per molto è ancora un tabù. Un sincero grazie a Luciana”.
Il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dott. Massimo Cardillo: "Il Centro Nazionale Trapianti è da sempre al fianco delle associazioni del dono e del trapianto di organi, per promuovere ogni iniziativa utile a sensibilizzare la popolazione sul tema, superare gli ostacoli e vincere la paure che sono alla base di molte opposizioni. Plaudiamo a questa iniziativa di AITF, e ringraziamo Luciana Littizzetto, che ha voluto affrontare un tema così delicato, con un messaggio chiaro e diretto, come è nel suo stile e nella sua sensibilità”.
Ricordiamo che in Italia sono circa ottomila le persone in lista d’attesa per ottenere un trapianto d’organo; per quello di rene ci sono 5.840 pazienti che aspettano in dialisi, molti dei quali da parecchi anni. In quest’ultimo decennio, nonostante l’avanzata ricerca sanitaria e farmacologica, il miglioramento delle tecniche operatorie e lo sviluppo della donazione da vivente, questo numero non è sceso a sufficienza. Nello stesso periodo, la percentuale di opposizione alla donazione degli organi è rimasta pressoché immutata: circa il 30% degli italiani non ritiene di dare il consenso a questa opportunità terapeutica salvavita, e questo rappresenta una perdita delle possibilità di trapianto per centinaia di pazienti ogni anno