Oggi, venerdì 15 maggio 2015, presso la Scuola di Management ed Economia in Corso Unione Sovietica 218 bis a Torino, Unioncamere Piemonte ha presentato i risultati della della ricerca “Le famiglie imprenditoriali piemontesi e le loro aziende”.
Il convegno si è aperto con i saluti di Giuseppe Tardivo, Professore Ordinario e Direttore della Sezione di Economia e Direzione delle imprese della Scuola di Management ed Economia, e di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
A seguire, il Prof. Bernardo Bertoldi del Dipartimento di Management dell’Università di Torino ha presentato la ricerca “Le famiglie imprenditoriali piemontesi e le loro aziende”.
Sono poi intervenuti Federico Sella, Amministratore Delegato e Direttore Generale Banca Patrimoni Sella & C., e Alberto Balocco, Presidente e Amministratore Delegato Balocco Spa, moderati da Pier Paolo Luciano, Caporedattore la Repubblica Torino.
“Il sistema delle imprese familiari rappresenta un elemento portante del sistema imprenditoriale piemontese e un fondamentale veicolo di quei valori tipici del nostro “Made in”, qualità delle produzioni e legame con il territorio - ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Dalla ricerca presentata oggi emerge come queste aziende abbiano saputo affrontare la crisi meglio di altre, facendo leva su una forte cultura imprenditoriale e sulla voglia di continuare a investire e scommettere sul futuro, rivelandosi quanto mai preziose per la strategia di sviluppo del nostro territorio. Oggi più che mai, il nostro intervento dev’essere incisivo e trarre, perché no, insegnamento dal family business system che, con il suo forte senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti delle aziende di proprietà, crea valore non soltanto per le generazioni attuali, ma anche per quelle future”.
Lo studio, realizzato per Unioncamere Piemonte dagli studiosi del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e del Cambridge Institute for Family Enterprise dell’Harvard Business School, approfondisce le caratteristiche, le dimensioni e le dinamiche delle imprese familiari, una delle componenti più importanti del sistema economico della nostra regione.
In particolare, proseguendo la serie di interviste alle famiglie imprenditoriali piemontesi iniziate nel 2012, la ricerca ha analizzato le performance dal 2008 al 2013 di tutte le aziende piemontesi sopra i 25 milioni di euro di fatturato (circa 700 imprese), suddivise tra familiari (il 52%) e non familiari.
Le aziende familiari si trovano in maggioranza in provincia di Torino (il 48%) e Cuneo (il 19%); seguono Alessandria (11%), Novara (10%) e Biella (7%).
L’analisi delle performance delle imprese guidate da famiglie imprenditoriali ha evidenziato come queste, tra il 2008 e il 2013, abbiano incrementato i propri dipendenti del 14,37% (contro un +1,16% registrato per le aziende non familiari) e investito 130 miliardi di euro (contro i 50 miliardi delle non familiari), facendo crescere il proprio fatturato del 18,87% (contro l’8,77% delle aziende non familiari).
Il ritorno per gli azionisti (ROE) è del 5,43% nel 2013 (era l’8,43% nel 2008) rispetto al 3,75% (6,31% nel 2008) delle imprese non familiari. Anche gli altri indici di redditività, ROI (Return on Investments) e ROS (Return on Sales), rispettivamente pari nel 2013 a 6,79% e 3,31%, sono maggiori rispetto a quelli registrati dalle aziende non familiari (6,28% e 2,85%).
La PFN/EBITDA, passa dal 2,41 del 2008 al 2,33 del 2013 per le imprese familiari, mentre per quelle non familiari passa da 1,77 a 1,70.
Le interviste e le analisi qualitative confermano l’esistenza di uno spaccato imprenditoriale vivo, orgoglioso e che continua ad affrontare la “nuova normalità” della crisi, sebbene non sempre si dimostri cosciente delle sfide da affrontare.La visione e la strategia sono definiti su orizzonti temporali lunghi, oltre i cinque anni, ma un contesto di mercato instabile e in rapido cambiamento limita la pianificazione, portando gli imprenditori a ragionare nel medio-breve periodo.I punti di forza delle imprese familiari sono soprattutto una chiara e definita catena di comando e la stabilità del management, intrinsecamente connessi ai principi di trasparenza e condivisione.
Per la maggioranza degli imprenditori intervistati, l’azienda viene prima della famiglia. Il passaggio generazionale rappresenta il punto cruciale per la sopravvivenza delle aziende familiari, ma è pianificato solo nel 23% dei casi: sembra essere assente l’idea che la vera sfida sia la continuità aziendale e la capacità di rimanere un buon azionista.
La pubblicazione è on line all’indirizzo www.pie.camcom.it/imprese_familiari.













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