Lo si dice spesso, che il 6 gennaio porti via tutte le feste. Ma in effetti, almeno dal punto di vista "civile" e per noi italiani, così non è: si celebra infatti ogni 7 gennaio, la Festa del Tricolore, o Giornata nazionale della bandiera.
Istituita ufficialmente il 31 dicembre del 1996 in occasione del bicentenario della nascita stessa del tricolore, avvenuta a Reggio Emilia nel 1797 e "sotto spinta" di Giuseppe Compagnoni, la festa celebra la bandiera italiana in quanto simbolo dello Stato.
La prima apparizione della bandiera a strisce rossa, bianca e verde la vede come bandiera nazionale dalla Repubblica Cisalpina, corredata al centro dallo stemma della Repubblica stessa e ai lati dalle lettere "R" e "C", primo caso in assoluto nella storia del nostro paese. Nel 1798 le repubbliche Cisalpina e Transpadana si fondono e appare il tricolore privo di qualunque simbolo; dopo la caduta del regime napoleonico, poi, le tre bande colorate diventano anima della lotta risorgimentale. Nel 1860 la bandiera viene adottata dal Regno delle Due Sicilie, quindi dal neonato Regno d'Italia: il 12 giugno 1946 viene ufficialmente riconosciuto il tricolore come bandiera della Repubblica Italiana, decisone poi ratificata il 24 marzo successivo.
In tutto il Belpaese, e quindi anche in Granda, domenica 7 gennaio gli edifici politici e istituzionali esibiranno la bandiera italiana obbligatoriamente. Inoltre, a Roma e a Reggio Emilia si terranno celebrazioni dedicate.
Nella Città Eterna avrà luogo uno speciale cambio della guardia presso il Palazzo del Quirinale, con lo schieramento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV° reggimento carabinieri a cavallo: nella "capitale del tricolore", invece, si terrà la visita di una delle più alte cariche dello stato, l'alzabandiera al suono dell'inno di Mameli e la planata di un paracadutista della Folgore in Piazza Prampolini... ovviamente con il tricolore in mano.













