Un solo voto è mancato nella votazione della proposta di modifica dello statuto comunale della Città di Cuneo atta a introdurre alcuni chiarimenti e specifiche relativamente alle figure dei consiglieri comunali con delega: la maggioranza in Consiglio comunale - proponente – ha raccolto infatti 21 voti favorevoli invece dei 22 necessari (ovvero i due terzi dei votanti, come da prima votazione per le modifiche statutarie).
La modifica allo statuto comunale
Ma andiamo con ordine. Come ricordato dalla relazione iniziale della sindaca Patrizia Manassero l’argomento è stato trattato in due diverse commissioni consiliari e “la variazione recupera un adeguamento alle normative già discusso e votato in quelle occasioni; l’intento delle deleghe è quello di rendere i consiglieri comunali ancor più concreti nella loro attività a sostegno della città. Ringrazio la presidente della commissione Noemi Mallone per l’impegno, e tutti i consiglieri”.
La stessa Mallone è intervenuta successivamente unendosi ai ringraziamenti: “L’idea iniziale era quella di creare un regolamento ad hoc per disciplinare il ruolo del consigliere delegato ma alla fine, per evitare ulteriore confusione, abbiamo evitato agendo direttamente sullo statuto e aggiungendo piccole e semplici parole specifiche. Abbiamo confrontato diversi statuti di altri Comuni per poter arrivare alla migliore definizione possibile della carica e compreso anche il parere del Ministero dell’Interno”.
Le minoranze: “Si limiti la delega a tre anni”
Già in commissione il punto di contrasto tra maggioranza e minoranza ha riguardato la durata della delega consigliare, sul quale Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) ha presentato un emendamento specifico: “Secondo noi la durata della delega non può eccedere i tre anni, ma riteniamo sensato il sindaco possa rinnovarla fino alla fine del proprio mandato – ha detto - . Questo è un emendamento già proposto a Pesaro, dalla compagine PD; ma qui sappiamo bene che i democratici agiscono in subordine alla maggioranza regionale fatto che, con l’assenza attuale del consigliere Franco Civallero (FI), non ci permetterà stasera di rimandare la votazione del provvedimento”.
Paolo Armellini (Indipendenti) ha sottolineato la posizione del collega di minoranza: “La richiesta corrisponde a un criterio di commisurazione e importanza del delegato in rapporto all’importanza istituzionale di sindaco e assessori – ha detto - . Se non si accettasse l’emendamento, e quindi la delega del consigliere durasse quanto il mandato del sindaco, si andrebbe a creare un nuovo assessore quando in realtà ne abbiamo già uno con gli stessi compiti”.
L’emendamento successivamente votato è stato rifiutato dai proponenti, come dichiarato da Claudia Carli (PD).
Salta la votazione, malumori in Centro per Cuneo
Ma la previsione di Bongiovanni si è rivelata tutt’altro che puntale. All’atto della votazione sulla proposta di modifica dello statuto, come detto, la maggioranza ha infatti raccolto un voto in meno del necessario. La delibera dovrà quindi essere ulteriormente votata nel Consiglio comunale di marzo (questa volta con normale votazione a maggioranza assoluta).
Palpabili i malumori serpeggianti tra i banchi dei sei consiglieri di Centro per Cuneo: l’intera questione di più specifica definizione del ruolo di consigliere con delega è partita infatti a seguito dell’intenzione della sindaca di nominare in questo modo Silvano Enrici (per un incarico incentrato sulle infrastrutture cittadine, anche digitali). Un riconoscimento che Enrici e l’intero gruppo di maggioranza attendono ormai dalla fine dello scorso anno.
Le lamentele dei consiglieri – pur fatte a microfoni spenti – hanno riguardato la profonda superficialità dimostrata da altri su un argomento importante, e una delega che serve tutta la città. E che, per perfezionarsi, dovrà attendere ulteriori trenta giorni.